Giallo tessere elettroniche, tutte le contraddizioni di Di Maio. E neanche l’affidamento a Poste è scontato

Sono bastati sei giorni, al ministro del Lavoro Luigi Di Maio, per derubricare un “ordine di stampa” in un “ho dato mandato al mio staff di lavorare con Poste…”. Insomma, l’annuncio in grande stile a Piazza Pulita di Corrado Formigli s’è rivelato un bluff. In quell’occasione Di Maio aveva detto, testuale: “Abbiamo già dato mandato di stampare i primi 5-6 milioni di tessere elettroniche che arriveranno a casa e saranno carte di credito come tutte le altre”. L’annuncio aveva sollevato interrogativi e dubbi: a chi è stato dato il mandato, sulla base di quale bando, quali le specifiche tecniche e i capitolati dell’appalto?

Domande, queste, rivolte ieri alla sottosegretaria all’Economia Laura Castelli (M5s), ospite a Otto e mezzo su La7, “Le tessere per il reddito di cittadinanza e altre cose sono dettagli che renderemo noti tutti assieme. È vero che le tessere si stanno stampando”, conferma.

“Chi stamperà le tessere del reddito di cittadinanza?”: Castelli impreparata, lo sconcerto di Sallusti

Il giallo-tessere si ripropone oggi: Castelli viene incalzata in commissione Bilancio della Camera dai deputati Pd che poi si precipitano al Ministero del Lavoro per presentare un accesso agli atti. Fratelli d’Italia presenta una interrogazione a Di Maio e al ministro dell’Economia Giovanni Tria per sapere se sono “già in stampa in una non precisata tipografia milioni e milioni di tessere per l’erogazione del reddito di cittadinanza”.

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Nel tentativo di riportare chiarezza in questo vero e proprio vespaio di polemiche interviene nuovamente il vicepremier grillino che, da Bruxelles, dichiara: “Visto il giallo delle tessere,preciso che io già da due settimane ho dato ordine al mio staff di lavorare con Poste per avviare tutto il progetto del reddito di cittadinanza, che include anche la stampa delle tessere”.

Nessuno ordine di stampa, dunque. Solo un tavolo, un confronto, un panel tra lo staff di Di Maio e Poste, con magari Inps, Caf, Centri primo impiego e altri attori coinvolti nel reddito di cittadinanza.

La dichiarazione del Ministro del Lavoro tuttavia non chiarisce il punto principale della questione. Per un appalto superiore ai duecentomila euro, secondo l’articolo 35 del Codice degli appalti, occorre rispettare il codice e seguire una procedura comunitaria che prevede un bando pubblico europeo. Il bando va pubblicato per circa un mese, bisogna istituire una commissione aggiudicatrice che affiderà il lavoro all’offerta economicamente più vantaggiosa. Bisogna fare una gara aperta a tutti gli stati d’Europa, dunque. E non è affatto detto che vincano le Poste.

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L’affidamento diretto a Poste potrebbe esserci solo se si trattasse di un appalto inerente alla distribuzione postale non certo a un appalto che prevede la stampa di tessere elettroniche. Un affidamento diretto sarebbe possibile invece a aziende in house come il Poligrafico dello Stato. Ma dagli annunci di Di Maio e di Castelli non risulta, a oggi, che il Poligrafico sia stato interpellato

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