Il Ferragosto degli italiani

Antonella Boralevi

Che strana festa, il Ferragosto. Una festa in mezzo alle vacanze. Proprio al centro del mese che, per noi italiani, alle ferie è deputato.

Come la punta di un compasso, Ferragosto disegna il cerchio dell’Estate. Ma fa anche altro. Il Ferragosto è l’inizio della fine. Dopo Ferragosto, la vacanza è un discesa vertiginosa. Le giornate rotolano una sull’altra. Si accavallano. Si spingono.

E arriva subito il rientro.

Ferragosto è l’acme. Come a Capodanno, a Ferragosto l’obbligo è divertirsi. Serve una qualche festa, o una cena fuori, o i fuochi d’artificio sulla spiaggia. Basta anche la rosa infiocchettata che certi bagnini lasciano sulle sdraio. Povere rose. Il caldo e la sabbia le riducono quasi subito all’ordine. E loro, le rose, chinano il capo. E aspettano. Stanno lì, sulla sdraio. Ogni ora che passa sono sempre più spente. Certe volte, i clienti arrivano e c’è sempre una signora o una ragazza che regala alla rosa in attesa un “Oh” di meraviglia.

Ma capita anche che all’ombrellone, alla tenda, non arrivi nessuno. Perché ieri si è fatto tardi, perché si resta in giardino al fresco. Perché in albergo c’è il pranzo speciale.

All’ora tenera che colora d’oro la spiaggia, il Ferragosto dilegua.

Le rose restano sole, ad aspettare con la testa china che il Ferragosto finisca.

LA STAMPA

 

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