Europa contrastata. Milano +0,5% con St e Fca. L’euro torna sopra quota 1,22

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Chiusura contrastata per le Borse europee (segui qui l’andamento dei principali indici), nonostante i dati sull’economia cinese, cresciuta a passo più spedito delle attese (il pil del 2017 è migliorato del 6,9%).

In primo piano rimane l’andamento dell’euro, che si è di nuovo rafforzato sopra soglia di 1,22. Milano ha terminato le contrattazioni in progresso dello 0,49%.
A Piazza Affari sono state gettonate le azioni di Stmicroelectronics, salite del 3,8%, sulla scia di Apple, della quale è fornitore. Il gruppo di Cupertino ha annunciato che investirà negli Stati Uniti al punto da dare una spinta all’economia a stelle e strisce da oltre 350 miliardi di dollari in cinque anni. Hanno continuato a salire le azioni di Moncler (+2,2%), mentre gli investitori si interrogano sul progetto che verrà presentato il prossimo 20 febbraio a Milano, in occasione della settimana della moda, come ha già preannunciato il numero uno, Remo Ruffini. Le banche hanno invece registrato un andamento contrastato, con il tema delle sofferenze che è tornato in primo piano all’indomani dell’incontro in Bankitalia con Daniele Nouy, capo della vigilanza Bce. Sono stati venduti i titoli degli istituti più oberati da non performing loans, ossia Banco Bpm, Banca Pop Er e Ubi Bancai. Fiat Chrysler Automobiles (+1,8%) ha di nuovo ripreso a correre, portandosi al di sopra dei 19 euro. Sono invece andate male le Davide Campari, penalizzate da uno studio sfavorevole di Deutsche Bank.

L’euro si rafforza e si allontana da 1,22 sul dollaro

Volatilità per il cambio euro/dollaro che, dopo essersi spinto ieri ai massimi da tre anni a quota 1,2323 ed essere sceso nella notte a 1,217 (segui qui l’andamento dell’euro contro le principali valute e qui quello del dollaro).

Petrolio stabile nel giorno del rapporto Opec

È stabile il petrolio dopo i rialzi della notte sulla scia delle tensioni in Nigeria (segui qui l’andamento di Brent e Wti). Intanto è stato pubblicato il rapporto dell’Opec nel quale sono state riviste al rialzo le previsioni di crescita della domanda mondiale di petrolio. L’organizzazione ha tuttavia puntato l’indice sull’offerta americana di shale oil, maggiore del previsto. Nel bollettino mensile l’Opec ha rilevato «crescenti indicazioni che il mercato si sta muovendo pacificamente verso un riequilibrio».

Sussidi disoccupazione Usa ai minimi da 45 anni
Nei sette giorni conclusi il 13 gennaio il numero di lavoratori che per la prima volta hanno fatto richiesta per ricevere sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti e’ calato più delle stime, scivolando al minimo in quasi 45 anni. Secondo quanto riportato dal dipartimento del Lavoro, le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono calate di 41.000 unità a 220.000, dopo le 261.000 della settimana precedente (invariato rispetto alla prima stima). Gli analisti attendevano un calo a 246.000. Il valore si attesta in media sotto quota 300.000 da quasi tre anni, la serie migliore dal 1970. La media delle quattro settimane, più attendibile in quanto non soggetta alle fluttuazioni del mercato, e’ scesa di 6.250 a 244.500 unità.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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