Archive for Agosto, 2019

Usa: uragano Dorian a forza 4, chiude l’aeroporto di Orlando. Bahamas e Florida, evacuata la popolazione

sabato, Agosto 31st, 2019

MIAMI – La furia dell’uragano Dorian si avvicina alla Florida e minaccia 10 milioni di persone. L’uragano si rafforza: è ormai di categoria 4, “estremamente pericoloso”. “Potrebbe essere devastante” avverte Donald Trump.I preparativi sono in corso in tutto lo Stato, visto che non si riesce a prevedere con esattezza la traiettoria dell’uragano: le ultime rilevazioni segnalano un cambio di rotta, con Dorian che potrebbe abbattersi solo sulla costa risparmiando l’interno.

L’aeroporto internazionale di Orlando ha annunciato, su Twitter, che interromperà tutte le operazioni per i voli commerciali dalle 2 di notte del 2 settembre (ora locale), in attesa dell’uragano Dorian, il cui livello potrebbe arrivare a 4 una volta che toccherà la Florida dove è stato dichiarato lo stato di emergenza in tutte e 67 le contee.

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M5S-Pd, dopo le liti alle 9.30 il vertice decisivo a Palazzo Chigi

sabato, Agosto 31st, 2019

ROMA – Sembrava fatta, poi il leader dei Cinquestelle Luigi Di Maio ha alzato la posta e il Pd ha seriamente pensato di mandare tutto a monte. C’è voluto l’intervento del premier incaricato Conte a rassicurare i dem ma l’incontro di questa mattina alle 9,30 a Palazzo Chigi diventa decisivo per le sorti del governo giallo-rosso.

Governo, Di Maio: “Sì ai nostri punti o voto”. Poi frena. Zingaretti: “Basta ultimatum”. Palazzo Chigi: “Avanti per programma condiviso”

La mossa piazzata da Luigi Di Maio al termine delle consultazioni con Giuseppe Conte non se l’aspettava nessuno negli ambienti Pd. Specialmente i toni da ultimatum – poi smentiti dai vertici M5S –  con cui il capo politico dei pentastellati è tornato a minacciare la via del mancato accordo e del voto anticipato. La tensione è talmente alta che, dopo le dichiarazioni del capo politico M5s nella sala della Regina di Montecitorio, il segretario del Pd Nicola Zingaretti ha annullato l’incontro che aveva in programma con lui.

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Il sondaggio | M5S in crescita grazie all’effetto Conte, Lega in calo (ma ancora sopra il 30%)

sabato, Agosto 31st, 2019

di Nando Pagnoncelli

Il sondaggio | M5S in crescita grazie all'effetto Conte, Lega in calo (ma ancora sopra il 30%)

Il panorama di questa crisi agostana ci restituisce alcuni fenomeni evidenti, riguardanti in primo luogo i due ex alleati di governo, che manifestano gli scostamenti più rilevanti rispetto alle intenzioni di voto rilevate a metà luglio.

La Lega scende di poco più di quattro punti rispetto ad allora. Oggi infatti è accreditata del 31,8% dei consensi, a metà luglio veleggiava intorno al 36%. È un calo sensibile, ma non una débâcle, soprattutto se lo si paragona al drammatico crollo di fiducia in Salvini, passato in poche settimane da un indice del 51 al 36, con una perdita secca di 15 punti. Insomma, il Capitano non convince e lascia margini di dubbio rispetto alle modalità della crisi anche presso i suoi elettori, tra cui quasi il 40% è critico, come abbiamo visto mercoledì scorso. Ma il calo di consenso per il partito, per quanto consistente, è più contenuto.

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Un gioco pericoloso in una situazione difficile

sabato, Agosto 31st, 2019

di   Massimo Franco

L’impressione sgradevole è che dietro i venti punti caricati ieri a sorpresa sulla trattativa da Di Maio ce ne sia soprattutto uno: il suo ruolo di vice, complicato dai contrasti nel M5S. Sull’altare della sopravvivenza da numero due a Palazzo Chigi, il leader grillino ha deciso di giocare pesante: a costo di mettere a rischio le prospettive dell’esecutivo in embrione di Giuseppe Conte. Nelle parole grondanti nostalgia sui quattordici mesi di contratto con la Lega di Matteo Salvini, si coglie per intero il rimpianto di Di Maio per la fine di quella fase; e l’incapacità di analizzare con occhi freddi la nuova.

Un premier incaricato e imbarazzato ha commentato le parole del suo ex vice all’uscita delle consultazioni con un emblematico: «Non le ho sentite». Risposta diplomatica, che vela lo sconcerto non solo di un Pd irritato per l’ennesimo tentativo di alzare spregiudicatamente la posta. Nello stesso Movimento, dietro l’apparente «quadrato» intorno al leader si colgono malumori palpabili. Tra l’altro, a nessuno è sfuggito che mentre parlava di programma Di Maio ha sostenuto di avere «rinunciato per due volte» a fare il premier: una dopo le Politiche del 2018, qualche settimana fa su proposta di Matteo Salvini.

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Di Maio attacca, ma Conte ridimensiona il diktat: «Luigi sta parlando alla base»

sabato, Agosto 31st, 2019

Alla fine una soluzione si troverà, ne è convinto Giuseppe Conte, irritato ma per nulla intimorito dai diktat di Luigi Di Maio che «deve soltanto ricompattare la sua base, spostare l’attenzione dai ministeri ai programmi». Eppure il compito non sarà facile perché la soluzione, una sintesi, la dovrà trovare proprio lui, il premier incaricato che ai due partiti sta chiedendo per ogni dicastero di dargli almeno due indicazioni di persone nominabili.

Insomma Conte nonostante le fibrillazioni e le difficoltà va avanti, con un metodo quanto più razionale possibile, accetterà tutte le indicazioni e i consigli dei gruppi parlamentari, ovviamente in testa Pd e M5S, per poi operare «una sintesi sul programma che spetta a me e che non può essere la semplice sommatoria di due elenchi diversi». Un’operazione che Conte ha in testa di fare anche sui ministri, perché anche in questo caso la squadra dovrà anche interpretare le sue idee, essere a sua immagine e somiglianza.

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Tensioni Pd-M5S spingono in rosso Milano (-0,35%). Spread risale a 175 punti

venerdì, Agosto 30th, 2019

di Enrico Miele e Corrado Poggi

Le ultime da radiocor

L’emergere di nuove tensioni fra Pd e M5S nell’ambito delle trattative per il nuovo governo ha fatto deragliare il tentativo di Piazza Affari di chiudere in territorio positivo l’ultima seduta di contrattazioni della settimana che era peraltro iniziata con spread in ribasso a 166 punti e un guadagno di mezzo punto percentuale. Nel pomeriggio, tuttavia, le dure parole del leader 5 Stelle, Luigi Di Maio, che ha posto nuove condizioni per la formazione del governo, accolte dai vertici Pd come un “ultimatum inaccettabile”, hanno fatto girare in territorio negativo il listino milanese che ha terminato a -0,35%. In risalita alla fine della seduta anche lo spread che ha chiuso a 175 punti. Hanno chiuso invece in rialzo le altre principali piazze europee con Francoforte che ha guadagnato lo 0,85% e Parigi lo 0,56%. Londra ha invece chiuso a +0,05% mentre a New York sembra essersi esaurito il tentativo di rally di Wall Street. Nel complesso in Europa gli acquisti sono parsi legati soprattutto alle speranze che i negoziati fra Usa e Cina possano arrivare un esito positivo dopo che Pechino ha offerto un ramo di ulivo dicendosi disposta a non fare rappresaglie a fronte di eventuali nuove sanzioni da parte americana.

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Grillini filo Lega contrari al governo col Pd: cosa c’è dietro lo strappo di Di Maio

venerdì, Agosto 30th, 2019

Giovanna Stella

l discorso di Luigi Di Maio dopo il colloquio con il premier incaricato Giuseppe Conte ha messo in difficoltà il Pd.

O meglio, gli ha fatto storcere il naso. I dem, infatti, non hanno apprezzato le parole poco chiare di Giggino, un “rimpiangere” la Lega e il suo ultimatum ai dem. Nonostante dal MoVimento ci abbiano tenuto subito a precisare tramite una nota che non si sia trattato di un ultimatum, ora il mal di pancia è evidente. Il motivo? Il voto su Rosseau. Ma la storia non è finita qui, c’è altro.

Con un post sul blog, infatti, i Cinque Stelle ci hanno tenuto a precisare che il voto si deve fare. E in questi giorni lo hanno ribadito più volte, anche se ora c’è qualche paura in più: i grillini filo leghisti. “I gruppi parlamentari del Movimento 5 Stelle – si legge – hanno un ruolo importante e stanno lavorando intensamente in questi giorni per definire un possibile programma di governo, nell’esclusivo interesse degli italiani, poi la parola passerà agli iscritti certificati della piattaforma Rousseau e ci atterremo, com’è ovvio, alla loro decisione. Il voto su Rousseau rappresenta il volere di coloro che ci mettono la faccia ogni giorno senza chiedere nulla in cambio e si impegnano con passione. La stragrande maggioranza, inoltre, sta fuori dalle istituzioni”.

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Di Maio ora attacca. Salvini: “Ha fatto saltare tutto…”

venerdì, Agosto 30th, 2019

Giovanna Stella

Dopo le consultazioni con il premier incaricato Giuseppe Conte, anche il MoVimento dice la sua.

Luigi Di Maio, accompagnato dai capigruppo Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli, ha ribadito a Conte la propria linea. Così, in sala stampa, dopo aver spiegato che “consideriamo Giuseppe Conte un premier super partes”, ha dettato la sua agenda politica per il nuovo governo giallorosso. “Usiamo il condizionale per questo governo perché o siamo d’accordo a realizzare i punti del nostro programma o non si va avanti”, dice. L’inciucio, quindi, è in lavorazione, ma tutto non sembra quadrare. I gialli e i rossi partono già traballanti.

Oggi Luigi Di Maio non è sorridente come al solito. Forse le trattaive con il Pd non procedono alla grande. E dopo il colloquio con il premier incaricato ha ribadito che “alcuni punti sono imprescendibili o saranno in programma di governo o altrimenti si tornerà al voto”. Ma non solo: il M5S vuole il taglio dei parlamentari e il Pd se ne deve fare una ragione. “Siamo anche contrari a qualsiasi forma di patrimoniale – aggiunge il leader del MoVimento -. Siamo certi che Conte saprà fare la sintesi”.

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Pil italia fermo nel secondo trimestre, crescita zero. Risale disoccupazione: è al 9,9%

venerdì, Agosto 30th, 2019

Roma, 30 agosto 2019 – Nel secondo trimestre del 2019 il Pil, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è rimasto invariato rispetto ai tre mesi precedenti ed è diminuito dello 0,1% nei confronti del secondo trimestre del 2018. E’ quanto rileva l’Istat. La variazione congiunturale del Pil diffusa in occasione della stima preliminare del 31 luglio era risultata anch’essa pari a zero. In quell’occasione la variazione tendenziale risultava nulla. Il secondo trimestre ha avuto una giornata lavorativa in più sia rispetto al trimestre precedente sia rispetto al secondo trimestre del 2018. La variazione acquisita per il 2019 è pari a zero.

A luglio 2019 la stima degli occupati risulta in lieve calo rispetto al mese precedente; il tasso di occupazione passa al 59,1% (-0,1 punti percentuali). L’occupazione risulta in leggera flessione per entrambe le componenti di genere: cala tra i 35-49enni (-45 mila) mentre aumenta nelle altre classi d’età. Dopo quattro mesi di crescita, si registra una diminuzione dei dipendenti, sia permanenti sia a termine (-46 mila nel complesso) tornano invece a crescere gli indipendenti (+29 mila) dopo il calo registrato a giugno.

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Crisi di governo, la giornata in diretta. Di Maio: «Sì a nostro programma o non si parte»

venerdì, Agosto 30th, 2019

Arrivano anche le congratulazioni del presidente della commissione europea, Jean-Claude Juncker, al presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte, che oggi ha ripreso a Palazzo Chigi le consultazioni con i partiti in vista della formazione del nuovo governo. Juncker, nella telefonata di ieri a Conte, ha sottolineato «l’importante ruolo che l’Italia gioca nella famiglia europea e nel progetto europeo». Anche se poi la portavoce di Juncker ha precisato: «Jean Claude Juncker lavora con qualsiasi capo di stato e di governo sia eletto o entri in carica in modo democratico». Si annuncia una giornata di transizione. Tra i due nuovi partner di governo c’è una convergenza su alcuni punti chiave della linea politica (vicinanza all’Europa, taglio del cuneo fiscale, investimenti, attenzione al mondo del lavoro), divergenze su altri (legge elettorale, salario minimo, alcune grandi infrastrutture) e silenzio su altre ancora (immigrazione).

Ore 15.00 – Di Maio: «Sì al nostro programma o non si parte»

Molto rapido il colloquio tra Conte e la delegazione del M5S, ma molto nutrita la lista degli impegni che Luigi Di Maio chiede di sottoscrivere: «No a qualsiasi tipo di patrimoniale, no a nuovi inceneritori, giustizia per le vittime del Ponte Morandi, subito il taglio dei parlamentari e un accordo con la uer per la redistribuzione dei migranti. Usiamo il condizionale per questo governo perché o siamo d’accordo a realizzare i punti del nostro programma o non si va avanti»: «Abbiamo rivolto auguri a Conte che come M5S abbia sempre considerato super partes e che abbiamo fortemente voluto

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