Archive for Giugno, 2019

A un passo dall’intesa

sabato, Giugno 29th, 2019

“Vedrai, vedrai che a breve convocano il Consiglio dei ministri, è praticamente risolta”. A Roma una fonte governativa ha informazioni di prima mano direttamente dal Sol levante. Giuseppe Conte ha appena incontrato Jean Claude Juncker e Donald Tusk, i vertici di Commissione e Consiglio europeo. Passano un paio d’ore, e a sette fusi orari di distanza, in Italia, viene diramata l’adunata del Cdm. L’ordine del giorno non è fumoso e incerto come tante volte si è visto con il governo gialloverde. L’assestamento di bilancio è al primo punto, la trattativa pare sbloccata. Il prezzo non è indifferente: 8 miliardi di euro immolati sull’altare dei conti pubblici, di cui 5 subito (il governo dovrebbe sbloccarne circa 3 lunedì sera, dopo i due della settimana scorsa) e altri 3 dal minor tiraggio di reddito e quota100 che verranno messi a consuntivo a fine anno.

Gli sherpa del Capo del governo da Osaka, dove sono impegnati nei lavori del G20, profondono ottimismo. Ma il premier non vuol sentir parlare di un rinvio in autunno: “Non giochiamo con le parole cosa significa rinviare a ottobre la procedura di infrazione? Se si evita è un risultato che il governo porta a casa. Se parlare di rinvio significa che la manovra sarà sottoposta alla valutazione della Commissione, questo è nelle cose. Se si porta a casa un risultato, lo si fa e basta”. Una questione di punti di vista. Perché al di là della discussione terminologica, il pacchetto comprende anche una manovra d’autunno che tenga a freno i cordoni della borsa.

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Esplosione controllata di un anno di governo

sabato, Giugno 29th, 2019

Perché poi sono le grandi storie emotive a fotografare (e determinare) i nuovi equilibri politici. L’emotività di un addio, una storia che finisce per sempre, quel Ponte costruito negli anni Sessanta, che in parecchi hanno voluto immortalare con non celato languore e malinconia, prima dei sei secondi della grande detonazione avvenuta alle 9.37 di questa mattina, perché, si legge nelle cronache, “è un po’ quando un parente malandato se ne va per sempre”.

Nell’operazione potente e immaginifica (guardate le immagini), condotta con successo, c’è però, oltre il rimpianto, il profilarsi di un nuovo panorama politico. La verità è che tutte le emozioni pubbliche segnano l’agenda del Paese.

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Draghi sulla Commissione Ue: “Pur onorato, non sono disponibile”

sabato, Giugno 29th, 2019

marco sodano

«Pur onorato, non sono disponibile». In cinque parole Mario Draghi, riferiscono fonti della Banca centrale europea, ha chiarito la sua posizione sulle voci di una sua possibile candidatura alla presidenza della Commissione Ue anticipate da La Stampa. La caccia al nuovo presidente della Commissione quindi continua: il Financial Times ha rilanciato quella dell’olandese Frans Timmermans, dandolo in pole position e spiegando che il suo nome rappresenterebbe un compromesso che taglierebbe la strada alle polemiche suscitate dai nomi tedeschi e francesi.

Alcuni Paesi dell’Europa del Sud, tra i quali l’Italia, hanno accarezzato l’idea di candidare Draghi: in un momento che mette a rischio l’integrità della moneta unica sarebbe una scelta destinata a ricucire gli strappi nella politica monetaria comune, argomento che tutti i capi di Stato e di governo hanno bene in evidenza sul tavolo. Tanto più che gli scricchiolii dell’euro questa volta non si devono alla speculazione ma alla crescita di forze politiche dichiaratamente anti-euro.

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La Sea Watch attracca a Lampedusa, la capitana Rackete arrestata dai finanzieri

sabato, Giugno 29th, 2019

mara rosa tomasello inviata a lampedusa

L’epilogo è quello che il ministro dell’Interno Matteo Salvini aveva auspicato, l’arresto della comandante Carola Rackete, ma avviene in maniera del tutto imprevista con il colpo di scena che mette fine dopo 16 giorni all’odissea della Sea Watch. Quando mancano pochi minuti alle 2 e sette ore al momento in cui Rackete dovrà presentarsi davanti al pm Salvatore Vella per essere interrogata, la nave punta senza autorizzazione verso il molo commerciale, rifiuta (per tre volte sostengono i finanzieri) di fermarsi all’alt, sfiora l’incidente con la motovedetta 808 classe 800 a pochi centimetri dalla banchina e attracca.

Reportage – Arrestata la capitana della Sea Watch: Lampedusa è affollata a quasi indifferente

Una manovra di tre minuti è quello che costa alla comandante l’arresto con l’accusa di resistenza o violenza contro una nave da guerra, con l’ipotesi di violazione dell’articolo 1100 del Codice di navigazione: un reato punito con la reclusione da tre a dieci anni. E’ probabile che le venga contestato anche il tentato naufragio. L’equipaggio della motovedetta parla di momenti di tensione altissima: «Siamo stati fortunati, potevamo restare schiacciati. Il nostro compito era quello di bloccarli, e così abbiamo fatto. Ma non c’era più modo di fermare una nave di quelle dimensioni. Ci hanno detto “spostatevi”. Avrebbero ancora potuto azionare le eliche di prua e fare marcia indietro, ma non l’hanno fatto».

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Sea Watch, indagata la capitana

venerdì, Giugno 28th, 2019

Giovanna Stella

Sea Watch 3 si trova a circa tre miglia da Lampedusa. Questa mattina, infatti, la nave della ong tedesca battente bandiera olandese, dopo le ripetute richieste della Guardia di Finanza si è allontanata dall’isola italiana.

Ma nonostante il passo indietro (fisico), la capitana Carola Rackete non ha nessuna intenzione di mollare e vuol far sbarcare i migranti. Dopo aver forzato l’alt della Guardia costiera e dopo aver preparato un piano – poi fallito – per lo sbarco, ora l’eroina della sinistra finisce ufficialmente nei guai.

La capitana di Sea Watch 3, infatti, è indagata per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e per rifiuto di obbedienza a nave militare. Carola Rackete ha violato l’articolo 1099 del codice della navigazione non obbedendo all’ordine di una nave da guerra nazionale. E ora la Guardia di finanza ha notificato l’avviso di garanzia alla capitana ed è scattata una perquisizione con acquisizione di documenti. Domani Carola Rackete verrà interrogata. “Non saliremo a bordo della Sae Watch, è in corso la perquisizione della Guardia di Finanza su nostra delega”, ha detto il Procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella appena arrivato a Lampedusa per seguire da vicino l’inchiesta sulla ong. Le Fiamme gialle sono salite a bordo della nave poco dopo le 14 per perquisire l’imbarcazione.

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Dalla “capitana”. Un regalo a Salvini

venerdì, Giugno 28th, 2019

di PIERFRANCESCO DE ROBERTIS

Dunque la nuova eroina nazionale è la signorina Carola Rackete, 31 anni, borghese altolocata, tedesca al comando di una nave olandese. La Capitana per cui tifa a pieni polmoni l’Italia che si sente migliore, quella senza paure da debellare, cui lo sperduto gregge progressista guarda in cerca di un faro, per cui il Pd avvia una raccolta di fondi e in cui soccorso si precipita in massa a Lampedusa inseguendo una telecamera. È lei la novella Rosa Parks, che per essersi rifiutata di rispettare la legge contribuì, lei sì, a far compiere un grande passo all’umanità, e che sta attirando nella sua trappola una sinistra ideologica che su uno dei temi cruciali del nostro tempo è in cerca di identità, sospesa tra Marco Minniti e Pietro Bartolo. Una sinistra che nel frattempo non si rende conto di soffiare vento nella vele di Matteo Salvini i cui sondaggi, sul tema, schizzano al 61 per cento di gradimento.

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Se Trump si riscopre un fan di Draghi e del Qe

venerdì, Giugno 28th, 2019

Andrea Muratore
28 giugno 2019

Su Inside Over lo avevamo anticipato: quando di recente Donald Trump ha attaccato la politica di “manipolazione monetaria” della Banca centrale europea non aveva Mario Draghi come bersaglio principale, ma il surplus commerciale tedesco. Vero manipolatore, a detta di Trump, delle potenziali relazioni economiche tra Europa e Stati Uniti. Pietra d’inciampo tanto delle politiche Ue quanto delle relazioni commerciali con Washington. A Trump la gestione dell’economia europea compiuta da Mario Draghi negli ultimi tempi difficilmente avrebbe potuto dispiacere, e il presidente lo ha recentemente ribadito intervistato da Fox News: “Gli Stati Uniti avrebbero dovuto avere Mario Draghi della Bce, invece della nostra persona alla Fed”, ha detto Trump tagliando letteralmente le gambe al direttore della Fed Jerome Powell, da tempo nel mirino dell’amministrazione.

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La zavorra che ci affonda

venerdì, Giugno 28th, 2019

Alessandro Sallusti

Altro che abbassare le tasse. L’Istat ieri ha certificato che la pressione fiscale in Italia non è mai stata così alta dal 2015.

Spiace dirlo, ma Matteo Salvini sta tradendo la promessa principe fatta in campagna elettorale. Non solo non c’è e non ci sarà alcuna flat tax, addirittura sotto il suo governo «del cambiamento» è aumentato il prelievo dalle tasche degli italiani. Che poi non sia colpa sua, ma del suo socio Di Maio che gli impedisce di fare come vorrebbe può essere vero, ma è del tutto irrilevante agli occhi del contribuente.

Se la Lega, pur di andare al governo, ha accettato di firmare un contratto capestro con i Cinque Stelle, sono problemi suoi, e comunque è sempre in tempo a fare marcia indietro. È paradossale che ogni giorno il governo parli di «meno tasse» e viceversa ogni giorno le tasse aumentino. Non ci lamentiamo solamente per il portafoglio, cosa che pure sarebbe legittima. Il punto vero è che un Paese dove le tasse crescono è un Paese destinato a non crescere, e questo è accertato da tutte le formule economiche. «Io affermo – disse una volta Winston Churchill – che quando una nazione tenta di tassare se stessa per raggiungere la prosperità è come se un uomo si mettesse in piedi dentro un secchio e cercasse di sollevarsi per il manico».

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I sentieri segreti dei migranti per bucare i confini italiani

venerdì, Giugno 28th, 2019

Costanza TosiGiuseppe De Lorenzo

Di sentieri nascosti, stretti, quasi invisibili ne esistono centinaia. Forse migliaia. I migranti che attraversano la rotta balcanica li battono di giorno e di notte.

Dormono tra le rocce del Carso, sopra Trieste. Poi all’alba raggiungono la città. Lungo il confine che divide il Friuli Venezia Giulia dalla Slovenia, gruppi di immigrati valicano la frontiera per chiedere asilo all’Italia. “Li vedo tutte le mattine sulla strada”, racconta Michela che vive a Basovizza. “Arrivano centinaia di persone ogni giorno”.

Della vecchia “zona franca” tra Italia e Jugoslavia è rimasta solo una breve striscia senza alberi. “Un tempo i militari titini presidiavano l’area”, ricorda qualcuno. “Oggi nessuno controlla”. Nei primi cinque mesi del 2019 sono stati fermati 652 migranti, cui vanno aggiunti gli oltre 200 identificati nel mese di giugno. Sono già il doppio dei 446 registrati l’anno scorso, sintomo di una rotta che sta tornando ad essere florida. “Non basta chiudere i porti“, sospira un abitante. Gli stranieri sbarcano in Grecia, attraversano l’Albania, il Montenegro, la Bosnia, la Croazia e la Slovenia. I relativi governi dovrebbero identificarli e accoglierli, ma qualcuno sfugge o c’è chi finge di non vederli (guarda il video).

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La Sea Watch ancora ferma davanti al porto di Lampedusa

venerdì, Giugno 28th, 2019

Dopo aver tentato di entrare in porto nonostante il divieto ed essere stata fermata dalle motovedette della guardia di finanza, la Sea Watch è ancora ferma al largo di Lampedusa. Nel frattempo, uno dei migranti è stato evacuato giovedì sera per motivi medici assieme a un minore che lo accompagnava. Salvini: pronto a permettere immediatamente lo sbarco se pagano la multa, se l’equipaggio viene arrestato, la nave sequestrata e i migranti ricollocati.

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