Archive for Gennaio, 2019

Bancomat, svolta digitale: si potrà usare per gli acquisti online

giovedì, Gennaio 31st, 2019

di ERIKA TOMASICCHIO

Il bancomat evolve e cambia pelle: da questo mese si può usare anche per lo shopping sul web e per i pagamenti istantanei tramite smartphone, grazie alla nuova app Bancomat Pay, in fase di rilascio. La novità riguarda le oltre 37 milioni di carte di debito già in circolazione e quelle appena emesse. Ma affinché le nuove modalità di pagamento virtuali vadano ‘a regime’ ci vorrà un po’ di tempo: non tutti gli istituti di credito e gli esercenti infatti sono già pronti a recepirle.

E-commerce più veloce e sicuro. Le novità sono frutto di un’intesa tra l’ex consorzio Bancomat (divenuto una Spa nel 2017) e Sia, società che progetta soluzioni tecnologiche per banche e imprese. L’accordo estende ai titolari di carta PagoBancomat le funzionalità di Jiffy, il wallet che consente trasferimenti di denaro istantanei tra smartphone, lanciato nel 2017 da Sia e già usato da 120 banche.

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Sea Watch 3 in navigazione verso Catania

giovedì, Gennaio 31st, 2019

dalla nostra inviata ALESSANDRA ZINITI

Erano le 5.30 del mattino quando la Sea Watch 3 è finalmente riuscita a partire dalla rada di contrada Targia a Siracusa dove era all’ancora da cinque giorni in attesa di sapere dove sbarcare i 47migranti soccorsi nel Mediterraneo il 19 gennaio. La nave, che aveva ricevuto l’indicazione del porto ieri pomeriggio, era stata bloccata da un guasto al verricello dell’ancora che è stato riparato nella notte e ora è attesa a Catania intorno alle 8.30. Il comandante aveva chiesto di posticipare la partenza di qualche ora per far riposare l’equipaggio ma la Capitaneria di porto di Siracusa ha dato ordine di salpare immediatamente, con la scorta di due motovedette della Guardia di finanza.

Sbarcati a Catania, i 15 minorenni a bordo, per i quali verrà subito nominato un tutore legale, verranno portati in una comunità del Catanese, i maggiorenni subito trasferiti nell’hotspot di Messina dove resteranno in attesa di essere redistribuiti negli altri paesi europei che hanno accettato di accoglierne una quota.

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Caso Diciotti, Gasparri: “Salvini si presenti davanti alla Giunta per le immunità” | “Segua le procedure, non basta video Fb”

giovedì, Gennaio 31st, 2019

Il presidente della Giunta per le immunità di Palazzo Madama, Maurizio Gasparri, ha fatto sapere di aver “scritto una lettera Salvini” sul caso Diciotti. La missiva contiene un invito a presentarsi davanti alla Giunta: “Gli abbiamo dato sette giorni”. Al termine della prima riunione, Gasparri ha anche sottolineato che “altre persone non sono previste nelle procedure” e che “il nostro interlocutore è e resta il ministro Salvini”.

Diciotti, Salvini a processo? Ecco lʼiter politico

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Negozi aperti 26 domeniche lʼanno, deroga per 4 feste: ecco le novità

giovedì, Gennaio 31st, 2019

Arriva in commissione alla Camera il testo base sulla regolamentazione delle attività dei negozi, frutto dell’intesa tra M5s e Lega: si parte da 26 aperture domenicali su 52 e chiusura degli esercizi commerciali nelle 12 festività ma con una deroga per 4 giorni di apertura da stabilire su scelta delle Regioni. Altra deroga per i centri storici e i negozi “di vicinato” che potranno rimanere aperti tutte le domeniche, eccetto le festività.

Dopo mesi di confronto è arrivato l’accordo tra le due fazioni di governo per innestare la retromarcia rispetto alle liberalizzazioni di Mario Monti: basta esercizi sempre aperti, senza distinzioni di domeniche e festivi, con la grande distribuzione a fare la parte del leone e i piccoli negozi a reggere a stento la concorrenza. La maggioranza gialloverde punta a “rimediare al danno” concedendo di base aperture per la metà delle domeniche, 26 su 52, e deroghe per altri giorni di serrande alzate nelle festività nazionali, 4 su 12 (laiche e religiose). In tutto quindi si arriva fino a 30 aperture “extra”. Quali saranno le date delle aperture “standard” lo sceglieranno le Regioni, sentendo le associazioni di categoria e i sindacati: allo stesso modo, Regione per Regione, si decideranno le festività in cui gli esercizi potranno lavorare.

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Diciotti, la strategia di Conte per togliere dall’imbarazzo i 5Stelle

mercoledì, Gennaio 30th, 2019

Chiara Sarra

“Non mi sostituisco ai senatori che dovranno votare”. Giuseppe Conte si smarca da chi gli chiede un parere sul dibattito in giunta per le autorizzazioni che dovrà decidere se consentire ai giudici di rinviare a giudizio Matteo Salvini per il caso della Diciotti.

“Esprimo un dato inoppugnabile che è il dato politico che mi compete come autorità di governo”, ha spiegato il premier, “Non voglio mettere fretta ai senatori, hanno tutto l’agio di fare le loro riflessioni e di prendere le loro decisioni. Io ritengo che si debba sempre privilegiare la trasparenza. Che significa esaminare il quesito giuridico proposto e rispondere a quello. Una volta che avranno deciso, una mia valutazione la farò. Se poi la trasparenza è stravolgere il quesito giuridico e fare altre valutazioni non lo so. Rimane sempre chiaro ed evidente, se guardiamo la Legge costituzionale, qual è il quesito giuridico a cui bisogna rispondere, e si risponderà a quello”.

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Libia, invasione senza precedenti per l’Italia: “800mila pronti a salpare”, parola del premier Al Sarraj

mercoledì, Gennaio 30th, 2019

Tutto pronto per un’invasione senza precedenti, proprio nei giorni in cui lo scontro sugli immigrati è ai massimi livelli (sia tra Europa ed Italia, sia dentro al solo nostro Paese). Dalla Libia, infatti, arrivano le spaventose parole del premier Fayez Al Sarraj. Come riporta Il Giornale, a una specifica domanda nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta lunedì a Vienna, Al Sarraj ha spiegato che in Libia ci sono 800mila immigrati regolari, pronti a partire. “Solo 20mila si trovano all’interno dei centri gestiti dal governo”, ha sottolineato il premier.

Leggi anche: Il generale: “Azione militare contro gli sbarchi”

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Diciotti, la Lega fa quadrato: “In piazza per il Capitano”. ​E scatta la raccolta firme

mercoledì, Gennaio 30th, 2019

Claudio Cartaldo

La Lega si schiera al fianco del suo Capitano. Fa quadrato, senza se e senza ma.

La richiesta del Tribunale dei ministri di Catania per l’autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell’Interno tiene banco nell’agenda politica e scuote la maggioranza. E mentre il M5S fa l’altalena tra la fedeltà all’alleato e quella ai principi del Movimento, il Carroccio scende in piazza in difesa di Matteo Salvini.

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Giustizia, vacilla il totem dei grillini

mercoledì, Gennaio 30th, 2019

Adalberto Signore

Infine vacilla pure l’ultimo totem, il pilastro portante del Movimento fin da quando nel 2007 iniziò a muovere i primi passi dalle piazze anticasta dei vari «Vaffa day».

L’ultimo atto, forse, di una mutazione genetica che sta riscrivendo il dna dei Cinque stelle da quando da forza di opposizione dura e pura sono diventati senza troppi travagli partito di casta e di governo. Dopo il cambio di marcia sulla Tav, l’imbarazzato temporeggiare sul Tap, le dimenticanze sugli F35 o l’allargamento della legittima difesa, Luigi Di Maio arriva infatti a scardinare quello che per molti è il perno di un Movimento nato e cresciuto al grido di «o-ne-stà-o-ne-stà». Una narrazione il cui corollario necessario è sempre stato la fiducia incondizionata nella magistratura e il rifiuto di qualsiasi forma di immunità per parlamentari o ministri. Anzi, l’abolizione dell’immunità è stata per il M5s uno dei principali cavalli di battaglia. «Strumenti che non useremo mai», giurava Di Maio solo qualche anno fa attaccando Matteo Renzi e Maria Elena Boschi sul caso Etruria. Certo, già nel 2017 una prima eccezione il vicepremier se l’era concessa, tanto che fu proprio grazie all’immunità parlamentare che Di Maio vide archiviata dal gip di Roma una querela nei suoi confronti. Una vicenda che dava la misura di quella che sarebbe stata la coerenza degli anni a venire, ma che era comunque destinata a rimanere circoscritta e con un impatto mediatico decisamente basso.

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Toninelli a Salvini: “Grossolani errori nel tuo dossier Tav”

mercoledì, Gennaio 30th, 2019

federico capurso, maurizio tropeano

Sulla Torino-Lione è ormai guerra aperta nella maggioranza giallo-verde. Una guerra fatta di dichiarazioni – «per me non esiste alcun progetto alternativo: io chiedo che il no alla Tav venga dato il prima possibile», Alessandro Di Battista a Porta e Porta – e di segnali politici: la visita di Matteo Salvini, venerdì mattina al cantiere italiano della Tav a Chiomonte. Ieri, però, è stata combattuta la battaglia dei numeri. Dopo la pubblicazione da parte de La Stampa, dello studio realizzato da esperti consultati dalla Lega Nord che ha quantificato in 24 miliardi il costo di un eventuale stop alla Torino-Lione, è partita la controffensiva grillina: «Quei numeri non corrispondono a quelli effettivi», ha spiegato a Mattinocinque il ministro delle Infrastrutture. E Danilo Toninelli, nel corso della giornata ragionando con i suoi, era arrivato a parlare di «una bufala», perché «sono dati vecchi e rimasticati. Basta pensare che non hanno aggiornato il costo del tunnel di base da 8,6 a 9,6 miliardi, come ha detto il Cipe nel 2017». In serata, poi, fonti qualificate del ministero hanno spiegato all’Ansa i «grossolani errori». Quei dati «appaiono identici a quelli già più volte fatti trapelare agli organi di informazione nei mesi scorsi dalla società incaricata della realizzazione dell’opera. Una minestra riscaldata che per di più mostra ampi aspetti di dubbia attendibilità».

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Dipendente del Caf spiega come aggirare i paletti sul reddito di cittadinanza

mercoledì, Gennaio 30th, 2019

roberto giovannini roma

Lo chiamano già il «furbetto del Caf», il dipendente del Centro di Assistenza Fiscale della Cgil che davanti alle telecamere del programma de La7 «Non è l’Arena» è stato tanto ingenuo da illustrare un paio di trucchi (illegali, certo, ma banalissimi) per intascare due redditi di cittadinanza anziché uno solo. Si chiama Sandro Russo, e oltre che lavorare al Caf Cgil di Palermo è anche capogruppo del Pd al vicino Consiglio comunale di Monreale. Pensava, dice oggi Russo, di parlare con un dirigente del sindacato che gli chiedeva se ci fossero eventuali falle nella normativa. E lui gliele ha indicate. Il video ha ovviamente sollevato un putiferio: il vicepremier Luigi Di Maio si è arrabbiato, ha fatto muovere le Fiamme Gialle e sollecitato un intervento da parte del nuovo segretario della Cgil Maurizio Landini. Che boccia ogni tentativo di strumentalizzazione, e annuncia che se ci sono responsabilità il dipendente che ha sbagliato pagherà. La Camera del Lavoro Cgil palermitana ha già avviato un procedimento disciplinare.

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