Cig, fino a 280 euro in meno in busta paga per sei milioni di lavoratori: pasticcio sulla norma

di Francesco Bisozzi

L’ultimo pasticcio sulla Cig rischia di costare fino a 280 euro ai lavoratori che al 25 marzo avevano esaurito le 12 settimane di cassa integrazione con causale Covid previste dalla legge di Bilancio. Già perché le ulteriori 13 settimane di Cig introdotte dal decreto Sostegni risultano fruibili dal primo aprile. A fare i conti è il consigliere nazionale di Unimpresa Giovanni Assi che al Messaggero spiega: «La perdita dipende dal numero di giorni lavorativi rimasti effettivamente scoperti ed è compresa tra 110 e 280 euro. Il taglio interessa potenzialmente oltre sei milioni di persone». Unimpresa chiede al ministero del Lavoro di intervenire affinché il cortocircuito normativo venga sanato in sede di conversione in legge del decreto Sostegni. Se così sarà i lavoratori colpiti dalla sforbiciata avranno la possibilità di recuperare retroattivamente le somme andate perse.

Con quali tempistiche? Nella migliore delle ipotesi i pagamenti relativi all’ultima settimana di marzo arriveranno a giugno, sempre a patto che la discrepanza tra i due periodi di cassa integrazione venga cancellata. Unimpresa aveva lanciato l’allarme già alla fine di marzo, avvisando il governo del buco venutosi a creare per effetto del meccanismo normativo che disciplina l’ammortizzatore sociale. Più nel dettaglio, l’ultima legge di Bilancio ha esteso la cassa Covid per 12 settimane a partire dal 1 gennaio e fino al 25 marzo, mentre il decreto Sostegni prevede 13 settimane aggiuntive di Cig per tutte le aziende e 28 settimane per quelle non coperte da cassa integrazione ordinaria con decorrenza però dal primo aprile. Insomma si è verificato una sorta di blackout e così in molti sono rimasti privi di tutele dal 25 al 31 marzo. Non l’intera platea dei lavoratori che hanno diritto alla Cig, ma una buona parte sì. «Parliamo di una falla che ha sensibilmente alleggerito le buste paga della mensilità di marzo che i lavoratori stanno iniziando a ricevere», prosegue il consigliere nazionale di Unimpresa, «ma il nostro grido di allarme e le denunce provenienti dal mondo sindacale hanno lasciato fin qui indifferente il governo guidato da Mario Draghi, che forse trascura il danno provocato in questi giorni a imprese e lavoratori dal buco normativo relativo alla cassa integrazione Covid-19».

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