Debito pubblico, macigno per l’Italia fra tre anni 100 punti più dei tedeschi

Carlo Cottarelli

Il Fiscal Monitor del Fondo Monetario Internazionale (FMI) pubblicato qualche giorno fa presenta un quadro aggiornato e completo dell’andamento dei conti pubblici del mondo. In quanto segue però mi limito a qualche considerazione sugli sviluppi della finanza pubblica nei Paesi avanzati. Concludo che il divario crescente tra livelli del debito nel Nord e nel Sud Europa potrebbe causare in futuro tensioni da non sottovalutare nell’area dell’euro.

Come sappiamo, la crisi Covid ha fatto crescere i deficit pubblici di tutti i Paesi avanzati. Il livello del deficit resta però molto diverso da Paese a Paese. Si possono identificare tre principali gruppi. Il primo è quello dei Paesi che hanno portato il deficit nel 2020 a livelli ben superiori al 10 per cento del Pil. Sono quattro: Israele, Regno Unito, Giappone e Stati Uniti. In quest’ultimo Paese il deficit ha sfiorato il 16 per cento del Pil, un valore superato in precedenza solo tra il 1943 e il 1945.

Il secondo gruppo comprende Paesi con un deficit intorno al 10 per cento: qui si colloca l’Italia, insieme ad altri Paesi “mediterranei” (Francia, Grecia, Spagna). Il terzo gruppo comprende Paesi con deficit molto più bassi, tra il 3 e il 6 per cento del Pil. Qui stanno Svizzera, Corea del Sud, e tutti i Paesi “nordici” (Germania, Svezia, Danimarca, Finlandia, Irlanda, Olanda). Ci sta pure il Portogallo, seppure su valori tra i più alti del gruppo (6 per cento).

Queste differenze tra gruppi di Paesi riflettono tre circostanze. Primo, il punto di partenza: Paesi che già prima della crisi avevano un deficit basso o, come Germania e Olanda, erano in surplus, hanno retto meglio lo shock. Secondo, la caduta del Pil: dove il Pil è caduto di più le entrate dello stato hanno maggiormente sofferto e la spesa è aumentata più rapidamente. Terzo, probabilmente, hanno pesato fattori culturali: insomma, la Germania è stata come sempre molto prudente.

Ma, qualunque siano le cause, il diverso andamento del deficit pubblico nel 2020 e, come previsto dal Fmi, nel 2021 alimenterà una maggiore divergenza tra i debiti pubblici dei vari paesi. Tale divergenza potrebbe diventare problematica particolarmente nell’area dell’euro. Nel biennio, il Fmi prevede un aumento del debito pubblico di 9 punti percentuali per la media di Finlandia, Germania e Olanda, contro 21 punti percentuali in media per Francia, Italia, Grecia e Spagna, che già partivano con un debito più alto. Questi andamenti proseguirebbero negli anni a venire.

Cosa accadrà, per esempio, al debito pubblico italiano rispetto a quello tedesco? Il divario tra debito italiano e tedesco, già sui massimi storici nel 2019 (75 punti percentuali) raggiungerebbe i 92 punti percentuali nel 2024 (62 per cento per la Germania contro 154 per cento per l’Italia).

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