Decreto ristori, si allarga la platea e crescono gli indennizi: in arrivo 32 miliardi

Il meccanismo dei ristori sarà lo stesso del precedente decreto: niente codici Ateco, ma aiuti a tutti coloro che hanno subito una perdita di fatturato con un meccanismo crescente, ristori più alti per le attività più piccole e minori per le più grandi. In che modo saranno aumentati gli indennizzi? Il meccanismo è ancora allo studio. Nell’ultimo decreto la perdita di fatturato per accedere al beneficio è stata fissata al 30%. Potrebbe scendere per allargare la platea. Ma soprattutto invece di indennizzare le perdite subite di una sola mensilità, potrebbero essere ristorati due mesi. Qualche misura specifica potrebbe comunque esserci. Il ministro Gelmini ieri ha promesso che ci saranno misure ad hoc per il settore del wedding e degli eventi che ha subito fortissime perdite. Anche per le attività dei centri storici potrebbero arrivare fondi aggiuntivi.
Ci saranno poi aiuti per gli affitti dei negozi. Sarà rifinanziato il credito di imposta del 60% dei canoni di locazione. Un aiuto dovrebbe arrivare anche ai proprietari degli appartamenti che hanno subito il blocco degli sfratti. Il ristoro in questo caso, però, sarebbe limitato ai casi di coloro per i quali l’affitto costituisce l’unico mezzo di sostentamento (e sarà ovviamente fissato un tetto al reddito). Un capitolo consistente sarà quello degli aiuti alla liquidità. Si studia un allungamento delle scadenze per il rimborso dei prestiti garantiti dallo Stato. Attualmente quelli che hanno una copertura pubblica del 100%, devono essere restituiti in 15 anni e la somma massima richiedibile è di 30 mila euro. I prestiti erogati da Sace alle imprese maggiori, invece, hanno una durata massima di sei anni. Per questi ultimi dovrebbe essere esteso anche il periodo in cui potranno essere richiesti. La scadenza attuale è il 30 giugno prossimo, dovrebbe essere allungata fino a fine anno. Di quanto saranno allungate durate e importi? Ancora presto per dirlo. Forza italia, che ieri ha presentato i suoi emendamenti al decreto sostegni di marzo, ha chiesto di portare l’importo garantito fino a 100 mila euro.

IL MESSAGGERO

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