Il mistero dei 30mila morti in più, in Italia, che non sono attribuiti al Covid

I morti Covid su base provinciale, un indizio prezioso

È strano che in Italia nessuno sembri avere, o voler condividere, dati sui decessi da Covid su base provinciale. Ma questi esistono per tutte le regioni e per le province autonome di Bolzano e Trento, quindi permettono di capire quanti decessi in queste ventuno aree si spiegano ufficialmente con il contagio. È un indizio prezioso. Potenzialmente, è un indicatore della performance dei sistemi sanitari nelle ventuno amministrazioni che ne sono responsabili. Più alta è la quota di decessi per Covid-19 sul totale dei morti in eccesso, più è chiaro che una regione è riuscita a mantenere le cure anche per le altre malattie e a diagnosticare gran parte dei contagiati dal virus: non ci sono molti altri morti in più che restano non spiegati. All’opposto una quota bassa di casi di Covid sul totale dei morti in eccesso può voler dire che molti morti per il virus non hanno avuto un tampone, oppure che i malati di patologie diverse non sono stati più curati (e salvati) come prima.

La mortalità in Italia e il virus

Anche qui le variazioni sono ampie. In Abruzzo e in Friuli Venezia Giulia ci sarebbero stati addirittura meno decessi del solito, non fosse stato per Covid: probabile che i lockdown abbiano ridotto gli incidenti stradali e altre morti violente o da stress. In Calabria e in Puglia invece solo quattro morti in eccesso ogni dieci si spiegano con la pandemia; nella regione del governatore Michele Emiliano si contano nel 2020 oltre duemila decessi in più, rispetto ai tempi normali, che non hanno spiegazioni immediate. Nella media italiana il 65% della mortalità in più dell’anno scorso è dovuta al virus. Ma Toscana, Lazio, Umbria, Emilia-Romagna, Veneto, Val d’Aosta fanno registrare risultati un po’ meno drammatici. Per loro almeno tre quarti dei morti in eccesso sono da Covid, senza molte altre anomalie ad aggravare il bilancio. Più o meno nella media nazionale sono Lombardia, Liguria, Sicilia e la provincia di Bolzano. Sotto la media di questo indicatore di performance invece Trento, il Piemonte (57%), la Campania, la Calabria e la Sardegna.

CORRIERE.IT

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