Mattarella vuole maggioranze solide. Il Colle in attesa fino al 20 gennaio

La seconda mossa, molto vecchia scuola democristiana, consiste nel far bollire i duellanti prima di tirare le fila. Di farli sfogare. Conte in realtà si era portato avanti con il lavoro, con quei tweet battaglieri contro Iv e la gran voglia di sfidare l’Aula. Pd e Grillo lo avevano già ripreso e ora, dopo il colloquio al Colle, il premier ha decisamente abbassato le penne. Si spera solo che mantenga questo atteggiamento. Quanto a Renzi, ci sarà bisogno di qualche giorno in più: per quante se ne erano dette, era impensabile che rinunciasse a ritirare la sua delegazione dall’esecutivo, perdendo la faccia. Però ha pure evitato rotture definitive.

Così Mattarella lascia decantare la situazione, sperando che «lo spirito da costruttori» si faccia vivo. Ma solo pochi giorni, perché i problemi del Paese non aspettano. C’è una data, il 20 gennaio, quando le Camere voteranno lo scostamento di bilancio. Dopo di che, se i giallorossi non si metteranno d’accordo, il capo dello Stato troverà un’altra soluzione.

IL GIORNALE

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.