Alitalia, il marchio sarà battuto all’asta. In vendita anche gli slot e il programma MilleMiglia

di Umberto Mancini

Alitalia all’asta. Il brand storico della compagnia di bandiera conosciuto in tutto il mondo, sarà, insieme agli slot e al programma MilleMiglia, messo in vendita dal commissario Giuseppe Leogrande. Lo impongono le normative europee e, fattore ancor più rilevante, l’assoluta necessità di fare cassa da parte della società in amministrazione straordinaria. La prossima settimana, salvo rinvii, verrà messo a punto il bando. Non è stato ancora deciso però se la procedura sarà unica per tutti gli asset o parcellizzata visto che, tra l’altro, anche gli aerei dovranno gradualmente passare dalla “vecchia” Alitalia ad Ita, la società pubblica guidata da Fabio Lazzerini che da aprile, Covid permettendo, proverà a decollare sulle ali del nuovo piano industriale. I legali sono al lavoro per bruciare le tappe e accelerare la transizione. Anche perché da Bruxelles ribadiscono che il passaggio delle parti di azienda dall’amministrazione straordinaria alla newco dovrà avvenire a prezzi di mercato. Di qui l’urgenza di stilare un bando europeo per evitare sanzioni. APPROFONDIMENTI

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Il piano Ita-Alitalia, come noto, è sotto i riflettori della commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager che ha chiesto una forte discontinuità con il passato per dare il via libera. Per questo nel documento mandato a Bruxelles del logo tricolore non c’è nessuna traccia, ma è ben presente uno stilizzato e ben più anonimo marchio Ita. 

Solo il brand Alitalia, secondo alcune stime, potrebbe valere tra 50 e 70 milioni di euro. Mentre codici di volo, MilleMiglia e lo slot del principale aeroporto di Londra, dovrebbero fruttare tra 130 e 150 milioni di euro. 

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Di certo è il brand che fa più gola visto che sia Germán Efromovich, ex patron di Avianca, che USAerospace Partners, si erano fatti avanti in passato per rilevarlo. Ma anche Air France-Klm e Lufthansa sarebbero interessate e potrebbero entrare in partita se non altro, si teme, per alzare il prezzo e fare azione di disturbo. Del resto il pressing su Bruxelles delle altre compagnie è altissimo visto che Ita-Alitalia, potrà contare su una dote statale di 3 miliardi, mentre la “vecchia” Alitalia ha già ricevuto circa 1,5 miliardi di prestiti per affrontare prima la crisi e poi l’emergenza Covid. 

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