Covid, Speranza: «La seconda ondata non è mai finita. Per alcuni mesi sarà ancora dura»

Il punto dolente della fornitura italiana è sempre AstraZeneca, sui cui Speranza aveva investito energie e aspettative importanti: «Se Ema desse il via libera potremmo avere un altro tesoretto da utilizzare già nel primo trimestre. Potrebbero essere 8 milioni, ma ancora certezze non ne abbiamo. Ema ha detto che la valutazione finale può avvenire entro gennaio». Se tutto va come Speranza si augura da qui a marzo l’Italia sarà in grado di vaccinare 5 o 6 milioni di persone. Poche, rispetto alle aspettative iniziali, ma il ministro di Leu respinge la critica di aver sbagliato gli acquisti: «Noi abbiamo comprato tutti i vaccini, ma è chiaro che la Ue li ha opzionati quando non si poteva sapere chi avrebbe fatto prima e chi dopo».

Se Angela Merkel ha detto ai tedeschi che i prossimi tre mesi saranno i più difficili «non lo ha fatto certo per spaventarli», è la citazione con cui Speranza spiega il quadro epidemiologico. «E adesso c’è anche la variante inglese come ulteriore elemento di rischio, perché sembra essere più veloce e ti può alzare facilmente l’indice rt». Tanti gli chiedono quando ne usciremo e lui, che parla ogni giorno con gli scienziati, ci va cauto: «Prima dell’estate, quando 10 o 15 milioni di italiani saranno stati vaccinati». Insomma, dobbiamo resistere «alcuni mesi». Nelle prossime settimane «la curva può facilmente risalire, come purtroppo vediamo in larga parte dei Paesi europei, dove i numeri sono significativamente peggiori dei nostri». Ecco perché il nuovo Dpcm «manterrà l’attenzione al rigore, con misure di contenimento significative». E perché il governo ha deciso di far scattare le zone rosse e arancioni «più tempestivamente». Ieri prima di firmare l’ordinanza il ministro ha parlato con Bonaccini, Fontana e gli altri presidenti delle regioni e assicura di aver trovato «grande consapevolezza», anche da parte dei governatori leghisti: «Vedono la pressione sulle strutture sanitarie e sanno che dobbiamo lottare ancora». E qui Speranza è solito aggiungere le sue raccomandazioni ai cittadini: «Le mascherine sono fondamentali, ma tanta gente non le usa, o se le toglie».

CORRIERE.IT

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