Scuola, il governo insiste per riaprire il 7 gennaio. Le Regioni: «Siamo preoccupati»

di Francesco Malfetano

Per il momento «tutto confermato»: dal 7 gennaio le scuole italiane riapriranno. Al di là dei dubbi di esperti, presidi e governatori (che chiedono un incontro all’esecutivo), e nonostante i contagi stiano continuando la loro risalita, il governo non sembra aver intenzione di rivedere la propria decisione. 
Stando a quanto si apprende da diverse fonti autorevoli all’interno dell’esecutivo da giovedì prossimo le aule della Penisola torneranno a riempirsi, anche se solo per metà. Il rientro infatti sarà parziale con la didattica a distanza al 50% ovunque e orari d’ingresso scaglionati, ma solo in 11 Regioni (il cosiddetto doppio turno, con ingressi alle 8 e alle 10 e lezioni da 45 minuti). 

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«Arretrare sulla scuola, significa rinunciare a un pezzo significativo del nostro avvenire. Per questo non lo faremo» ha scritto ieri la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina nella lettera che ha inviato al Consiglio superiore della Pubblica istruzione la cui componente designata è scaduta nei giorni scorsi e che le aveva inviato una missiva con alcune riflessioni sul presente e sul futuro della scuola.

Il governo in pratica, come preannunciato anche dal premier Giuseppe Conte nel corso della tradizionale conferenza stampa di fine anno a Villa Madama («Auspico che il 7 gennaio le scuole secondarie di secondo grado possano ripartire»), non sembra intenzionato a cedere ai diversi fronti aperti dagli oppositori. Almeno fino ad oggi infatti, anche tra chi non è d’accordo con il rientro, sono state adottate strategie diverse. Niente ad esempio, è ancora arrivato sul tavolo della Conferenza Stato-Regioni anche se ieri sera, il presidente delle Regioni e governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini si è detto pronto ad accogliere i timori dei suoi colleghi e ad un confronto con il governo: «Io credo sarebbe giusto che il governo nelle prossime ore ci riconvocasse e insieme prendessimo una decisione, in maniera molto laica».

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