Parcelle milionarie e conflitti d’interesse, ecco la casta che si arricchisce con la crisi

di Vittorio Malagutti

Nell’Italia con il motore in panne e il Pil stagnante c’è un settore che non conosce crisi. Anzi, viaggia a gran velocità e muove una giostra milionaria di incarichi, consulenze e relative parcelle. È l’industria dei salvataggi aziendali, cioè concordati, curatele fallimentari, amministrazioni straordinarie. Una ristretta cerchia di professionisti, in prima fila avvocati e commercialisti, si spartisce la ricchissima torta dei compensi per la gestione o la liquidazione delle grandi imprese in difficoltà. La lista dei gruppi a rischio naufragio si allunga di mese in mese.

Ci sono le storie infinite, tipo Alitalia e Ilva, che continuano a macinare perdite mentre passano da un commissario all’altro. E poi un variegato elenco di casi critici, decine e decine di marchi noti e meno noti, accomunati da un futuro incerto che potrebbe spazzare via migliaia di posti di lavoro. Per esempio, giusto per citare le cronache più recenti, colossi delle costruzioni come Astaldi e Condotte, oppure Mercatone Uno, i grandi magazzini del mobile. E così, mentre il Paese si impoverisce e il made in Italy perde letteralmente i pezzi, aumentano di conseguenza le occasioni d’affari per gli specialisti in crac e affini, quelli che “risolvono problemi”, per dirla con Mr. Wolf di Pulp Fiction, il film di Quentin Tarantino.

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Astaldi, inchiesta bomba della procura: indagati per corruzione i commissari

I giudici capitolini hanno perquisito gli uffici dei professionisti Ambrosini, Gatti e Rocchi, che gestiscono il concordato preventivo del colosso delle costruzioni. Nel mirino i compensi da decine di milioni di euro. Usate intercettazioni che potrebbero terremotare il mondo delle consulenze delle amministrazioni straordinarie. Fonti della magistratura: la procedura deve andare avanti

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