Sanità, Speranza: “Ticket più bassi ai poveri e posto fisso ai precari”

di ANDREA BONZI

Roma, 15 gennaio 2020 – «Vogliamo promuovere un Servizio sanitario nazionale in grado di dare risposte a tutti, nel pieno rispetto della Costituzione. Studieremo un bilanciamento dei ticket che aiuti chi è più debole ad accedere alle cure, ma non penalizzeremo il ceto medio”. Il ministro della Salute, Roberto Speranza (segretario di Articolo 1), l’altro giorno in visita in Emilia-Romagna, traccia le linee d’azione delle misure future per la Sanità.

Ministro, almeno 45mila medici di base andranno in pensione nei prossimi 5 anni. L’impatto sui cittadini sarà pesante. Come pensate di tamponarlo?
“Dopo anni di tagli, abbiamo ricominciato a investire, puntando 2 miliardi in più sul Fondo Sanitario e incrementando di sei volte la possibilità aggiuntiva di spesa per il personale delle Regioni. Abbiamo fatto, poi, una vasta operazione per la stabilizzazione del precariato allargando, solo per il comparto sanitario, i termini della Legge Madia: significa un lavoro stabile per oltre 32mila professionisti”.

Molti medici e ricercatori italiani finiscono per cercare fortuna all’estero. Come trattenerli?
“Trattandoli meglio. In questi anni il sistema ha retto, nonostante il definanziamento, grazie alla loro passione e professionalità. Poi abbiamo dato la possibilità a duemila ricercatori dei nostri Istituti di accedere al percorso di stabilizzazione della “piramide dei ricercatori” e abbiamo sbloccato i fondi accessori legati bloccati da anni che andranno a valorizzare la carriera dei giovani medici”.

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