Password di Stato, polemica sulla proposta Pisano: la ministra fa dietrofront

“CON l’identità digitale noi avremo un’unica e sola user e password per accedere a tutti i servizi digitali della Pubblica Amministrazione”. Così la ministra dell’Innovazione Tecnologica e della Digitalizzazione Paola Pisano alla trasmissione Eta Beta di Radio 1 spiegava questa mattina in cosa consiste la rivoluzione digitale che ci aspetta. La ministra crede talmente nel sistema da ipotizzarne l’estensione anche ai siti privati o all’ecommerce. Parole che hanno incendiato i social, dove si è aperto un fronte di critiche focalizzate su privacy e sicurezza. Va bene la semplificazione, ma l’idea di una password di Stato preoccupa molti utenti che hanno espresso le proprie perplessità sui rischi di un Grande Fratello che possa spiarci tutti nel privato.

Paola Pisano‏ @PaolaPisano_Min

Vediamo di sgombrare il campo da ogni equivoco: l’identità digitale sarà rilasciata dallo Stato e servirà a identificare il cittadino in modo univoco verso lo Stato stesso. In futuro, per aziende e cittadini che lo vorranno, POTREBBE essere ulteriore sistema di autenticazione

Un allarme ingiustificato, secondo la precisazione arrivata poco dopo dal ministero:  “Nessuna nuova proposta, né nuova password di Stato. Il ministro Paola Pisano si riferiva alla Spid già usata da 5 milioni di italiani. L’intenzione da discutere con tutti gli interlocutori istituzionali competenti è solo quella di affidarne la gestione direttamente allo Stato”.

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