Meno pillole e tanta intelligenza artificiale, il Grande Fratello della sanità sarà pronto entro il 2025

Franco Velcich

Meno pillole e più dati. Una valanga di dati, per la precisione. Creati e gestiti da ospedali, medici, case farmaceutiche e assicurazioni. E’ questa la inevitabile direzione verso cui si muove in tutto il mondo il settore della sanità, sulle orme dei Paesi battistrada, gli Stati Uniti e la Cina. Nei loro confronti l’Europa è in ritardo, ma proprio per questo può essere un terreno fertile per quei soggetti privati che nella sanità stanno pianificando massicci investimenti. Un dato riassume bene le aspettative di sviluppo del settore: secondo le previsioni di Idc (International Data Corporation), in Europa il volume di dati attinenti alla sanità da qui al 2025 crescerà di cinque volte passando dai due zettabyte del 2019 ai 10 zettabyte del 2025 (un zettabyte equivale a un miliardo di terabyte). E se parliamo di dati, di tantissimi dati da gestire, stiamo certi che la sanità sarà a brevissimo un terreno di confronto per i giganti del tech, da Microsoft ad Amazon, da Google a Facebook, senza dimenticare Apple.

A delineare lo scenario di come sarà la sanità in Europa nel 2025 ci ha pensato Roland Berger, la società leader mondiale della consulenza strategica, che ha redatto uno studio interpellando oltre 400 esperti, fra medici, dirigenti ospedalieri, manager dell’industria farmaceutica e delle assicurazioni, uomini politici e, naturalmente, anche pazienti. L’esempio che Roland Berger ha sottoposto agli esperti è quello della cinese Good Doctor, una piattaforma gestita dal gruppo assicurativo e finanziario Ping An che attualmente lavora con 14mila ospedali e farmacie e ha creato un ecosistema che coinvolge circa 200 milioni di persone.

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