Ilva, stallo con ArcelorMittal. Prende quota la nazionalizzazione

di ALESSANDRO FARRUGGIA

Un grafico che riassume la situazione legata all'Ilva

ROMA, 8 novembre 2019 – O si trova un accordo decente con ArcelorMittal, oppure Ilva tornerà ai commissari straordinari, quindi allo Stato. E si andrà per vie legali in quella che Conte già chiama “La battaglia del secolo”. E se poi non si troveranno nuovi acquirenti, la nazionalizzazione non è affatto esclusa. Questa è la linea del governo: sì al dialogo con ArcelorMittal ma niente ridiscussione del piano industriale, niente riduzione della produzione e niente 5mila esuberi. Al Mise sarebbero disponibili a mettere sul piatto un raddoppio delle casse integrazioni, da 1.200 a 2.500 persone. Ma non a discutere un solo licenziamento. “Aspetto di riparlare con la famiglia Mittal nelle prossime ore, poi vedremo”, dice il premier. Conte glissa sulla spaccatura dei 5 Stelle sullo scudo legale, al quale Di Maio ha fatto capire anche ieri di essere contrario, e torna a ribadire di averlo messo sul tavolo. “Se il problema è lo scudo penale – ha detto a Porta a Porta – compattamente il governo è coeso e offre ad horas lo scudo”. Che sia coeso e pronto a votare lo “scudo“ è un disinvolto esercizio retorico di Conte, ma che il problema non sia lo “scudo“ è ormai evidente a tutti.

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