Mafia Capitale, la Cassazione: «Non fu associazione mafiosa» Valzer di sentenze e Procura sconfitta

Respinta definitivamente l’accusa di mafia. La Corte di Cassazione ha stabilito che il Mondo di Mezzo si componeva di due associazioni, una facente capo a Massimo Carminati, dedita alle estorsioni e all’intimidazione e l’altra che aveva come riferimento il re delle coop Salvatore Buzzi, impegnata a corrompere e manipolare le gare d’appalto.

Esultano le difese unite nel combattere il temuto 416 bis, riconosciuto nel secondo grado d’appello (nel primo era saltato) e ora sconfessato. Quanto alle pene di molti dei 32 imputati si dovrà attendere che vengano rideterminate in appello. Ad esclusione di alcuni per i quali la condanna è già definitiva, come, per fare un esempio, l’ex presidente del consiglio comunale il dem Mirko Coratti (quattro anni e sei mesi), l’ex consigliere pidiellino Giordano Tredicine (due anni e sei mesi) e l’ex presidente di Ostia, il dem Andrea Tassone (cinque anni).

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