Lagarde: Draghi? È superintelligente e ha carisma. Così ha salvato l’euro

di Christine Lagarde

«Qual è stato il contributo personale (di Mario Draghi) alla Bce e, più in generale, all’economia globale? (…) In estrema sintesi, ritengo che il suo contributo sia riassumibile nei tre elementi chiave della sua gestione: intelligenza, integrità e leadership». Dice così Christine Lagarde, che lascia la guida del Fondo monetario internazionale per succedere al presidente della Banca centrale europea , nel libro «Mario Draghi l’artefice», edito da Rizzoli, dove i giornalisti Jana Randow e Alessandro Speciale ricostruiscono gli anni del banchiere centrale alla guida di Francoforte. Ecco di seguito la prefazione al volume, scritta da Lagarde.

«Per cominciare, l’intelligenza. Come si è guadagnato l’affettuoso nomignolo di «Super Mario»? Semplice: perché è superintelligente. Governare una banca centrale posta alla guida di diciannove economie diverse, con 340 milioni di europei e un Pil di oltre 11.000 miliardi di euro non è un’impresa facile. La Bce punta a portare allo stesso livello l’inflazione media di tutti i Paesi dell’eurozona, ciascuno dei quali, in un dato momento, si trova in una determinata fase del ciclo economico. E se già così il suo compito non fosse abbastanza complesso, la banca centrale è anche responsabile del Meccanismo di vigilanza unico, ed è tenuta a mantenere la più rigorosa indipendenza tra le sue funzioni di vigilanza e di politica monetaria, garantendone al tempo stesso un funzionamento armonico».

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