“De Gasperi, mio padre. Così salvò l’Italia”

di RAFFAELE MARMO

Roma, 6 ottobre 2019 – E’ un lungo incontro di ricordi. Il primo trova la sua cifra in poche, scarne parole sussurrate da un padre alla figlia: “Ecco, vedi, abbiamo una strada. Qualcuno mi ascolterà”. Gli altri flash della memoria hanno lo stesso segno, dell’azione incessante, costante, appassionata e rigorosa per ridare dignità e prospettiva, una strada appunto, a un Paese distrutto materialmente e devastato umanamente. Il padre è Alcide De Gasperi, la figlia è Maria Romana, segretaria devota dell’”uomo della ricostruzione”. La scena è quella del salotto buono di un sobrio e gentile appartamento dalle parti della Camilluccia immerso nella luce di una mattina d’autunno.

Quando suo padre le disse quelle parole?

“A Parigi, alla fine del suo discorso alla conferenza di Versailles”.

Quello in cui esordì: “Sento che tutto, tranne la vostra personale cortesia, è contro di me”.

“Sì. E’ un discorso che bisognerebbe rileggere, un discorso che mio padre ha preparato a lungo, costruito, corretto, riveduto tante volte, prima di pronunciarlo. Era un uomo che rappresentava una Nazione che aveva combattuto contro le persone che lo avevano invitato a Parigi a parlare. E quando cominciò a farlo, tutti restarono in silenzio, un silenzio negativo, ostile. Come dire: vediamo questo qui che cosa ci dice”.

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