Tasse, Di Maio irritato con Conte. E dà la linea ai suoi: “Niente deviazioni”

Alessandro Trocino

Tasse, Di Maio irritato con Conte. E dà la linea ai suoi: 'Niente deviazioni'

ROMA — Il «fermi tutti» suona perentorio e va preso alla lettera. L’incipit del post di Luigi Di Maio è inequivocabile. Il suo «nessun si muova» è un ordine. Tanto più inusuale quanto più si riferisce non solo ai «suoi» (nel senso dei 5 Stelle) ministri Lorenzo Fioramonti, ideatore delle famigerate «tasse» di scopo su merendine e voli, e Sergio Costa, per il decreto ambiente. Ma addirittura al premier Giuseppe Conte, che aveva appena dato la sua benedizione ai progetti di Fioramonti.

L’«interpretazione autentica»

Ai piani alti dei 5 Stelle si nega, si minimizza. È tutto un «ma figuriamoci, certo che non ce l’avevamo con i nostri ministri, con il premier poi neanche a parlarne». Il vero obiettivo dell’uscita social di Di Maio, si spiega, è solo quella di raddrizzare la rotta mediatica, perché il rischio che si stava verificando è che il Movimento ne uscisse come «il partito delle tasse». Rischio troppo grande per Di Maio, che da mesi suona le campane dell’abbassamento delle tasse, nonostante i molti miliardi da trovare per far quadrare miracolosamente i conti.

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