Più liquidità e mutui meno cari con le nuove mosse Bce

Un caso del genere è quello dei mutui. L’abbondanza di denaro e il suo costo a nuovi minimi, dovuto al taglio  “sono destinati a movimentare ancora il settore dei mutui”, ha segnalato a caldo Roberto Anedda di MutuiOnline.it, “sia per l’acquisto di una casa che per la surroga di un mutuo già esistente”. Certo, non si arriverà a casi limite come Svizzera e Danimarca dove di recente le mosse delle banche centrali (specie nel contesto elvetico) hanno guidato i mutui fino al tasso negativo, ma nel contesto italiano l’espansione monetaria ha segnato, per la prima volta nella storia del mercato, un ribasso generalizzato dei mutui sotto la soglia dell’1% di tasso d’interesse.

Ciò è dovuto principalmente al ribasso dell’Euribor, tasso base di riferimento a cui aggiungere la componente fissa o variabile, fino al -0,45% per l’incorporamento delle aspettative sul futuro delle politiche Bce. Anche l’indice Eurirs, fa notare Il Sole 24 Ore, è in calo netto. Ciò porta a una situazione in cui sul mercato un mutuo ventennale si trova oggi allo 0,22% in caso di tasso variabile e alllo 0,57% per un tasso fisso.

Una famiglia che si fosse trovata a sottoscrivere un mutuo in Italia dall’inizio del 2019 in avanti potrebbe, in caso di surroga, risparmiare circa 500 euro tra interessi e costi aggiuntivi. Per le banche, destinate a imporre mutui a tassi più agevolati per i consumatori, il guadagno è stato invece concesso attraverso il rilancio delle operazioni di rifinanziamento Tltro che consentiranno di dare maggiori quantità di denaro a tassi agevolati alle imprese. In questo contesto, dunque, è lecito aspettarsi tra fine 2019 e, soprattutto, prima metà del 2020 una fase di respiro per un settore come le costruzioni e il suo indotto, ma non bisogna illudersi che semplici mosse di politica monetaria bastino a un cambio di direzione economico per l’Eurozona.

L’altra faccia della medaglia è sicuramente rappresentato dal rilancio del gioco di speculazione borsistica facilitata dal denaro a basso costo e dalle ritrovate disponibilità di liquidità che rischia di spingere su gore morte la maggior parte del nuovo Qe. Nuovamente, alle famiglie e ai consumatori l’assistenza arriva in modo indiretto, attraverso un risanamento parziale dei parametri più gravosi come il tasso dei mutui, non attraverso la creazione di struenti per la crescita. A discolpa di Draghi si può dire che i tempi non consentivano altre mosse. Ma da qui a definire complete le mosse finali del governatore uscente della Bce il passo è lungo.

INSIDEOVER

IL GIORNALE


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