Educazione civica bocciata, la prima grana per Fioramonti

Bloccata all’ultimo miglio. Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione ha espresso parere negativo all’unanimità all’avvio fin da quest’anno dell’Educazione civica a scuola. A causa di un ritardo di qualche giorno nella pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, in teoria l’insegnamento avrebbe dovuto essere rinviato di un anno. Ma il ministro uscente, il leghista Marco Bussetti, era riuscito a trovare un escamotage per superare l’impasse giuridica e far partire la nuova materia con tanto di voto in pagella da subito sotto forma di «sperimentazione scolastica». Mancava a questo punto solo l’ultimo timbro: quello del Cspi, organo consultivo il cui parere è obbligatorio ma non vincolante. Cosa succederà a questo punto, visto che nel frattempo a Viale Trastevere si è insediato il nuovo ministro grillino Lorenzo Fioramonti? La decisione in capo al ministro è tutta politica: partire comunque, un po’ alla garibaldina, forti del consenso politico raggiunto in Parlamento (dove il provvedimento è stato approvato all’unanimità con la sola astensione del Pd e solo al Senato) o rinviare di un anno per dare alle scuole modo e tempo di organizzarsi meglio e di «realizzare adeguate iniziative di formazione del personale scolastico», come suggerito nelle conclusioni del Consiglio superiore dell’istruzione?

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