Brexit, rapporto del governo: con il “no deal” rischio di scarsità di cibo, farmaci e carburante

di ENRICO FRANCESCHINI

LONDRA. Si chiama “Operation Yellowhammer”, alla lettera operazione martello giallo. E descrive una gigantesca martellata che la Gran Bretagna si prepara ad autoinfliggersi, se il 31 ottobre uscirà dall’Unione Europea con il “no deal”, ovvero una Brexit senza alcun accordo con Bruxelles che sostituisca quattro decenni di legami fra questo Paese e il continente.

È un rapporto confidenziale preparato dal governo britannico che qualcuno ha fatto pervenire al Sunday Times, di cui stamane costituisce il titolo di apertura di prima pagina, ripreso da tutti i media nazionali. Predice uno scenario apocalittico: scarsità di generi alimentari, medicinali, carburante; il delicato confine fra Irlanda del Nord britannica e Repubblica d’Irlanda improvvisamente chiuso, dunque focolaio di proteste e possibili violenze in una regione che ha conosciuto trent’anni di guerra civile; porti intasati e code di quasi tre giorni per l’85 per cento dei camion che devono attraversare la Manica, intasando completamente le autostrade dell’Inghilterra del sud e paralizzando l’intera regione. Con conseguenze a catena che vanno dal blocco dei servizi sociali all’impossibilità di tenere aperte le scuole.

In breve, il Regno Unito retrocederebbe immediatamente “allo status di paese terzo”, ossia di livello commerciale inferiore, afferma il rapporto. Non è il primo di questo genere, ma venendo dall’interno del nuovo governo di Boris Johnson, ad appena 74 giorni dalla data fissata per il “divorzio” dall’Europa, rappresenta un segnale ancora più allarmante. Preceduto dai moniti della Banca d’Inghilterra su una grave recessione, peraltro già in corso secondo le ultime statistiche economiche, e accompagnato da un calo della sterlina ai livelli più bassi dal referendum sulla Brexit di tre anni fa.

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