Lo stupore del Quirinale: Salvini «cambia le carte in tavola»

di Marzio Breda

Lo stupore del Quirinale: Salvini «cambia le carte in tavola»

Schermaglie e provocazioni tra Lega e Movimento 5 Stelle le avevano messe in preventivo anche al Quirinale, e se le aspettavano ovviamente in crescita fino alla prova della mozione di sfiducia al premier Giuseppe Conte, la prossima settimana. Ma il colpo di teatro che Matteo Salvini ha improvvisato ieri pomeriggio, ha spiazzato, oltre a Luigi Di Maio, pure Sergio Mattarella. Diciamo meglio: lo ha «sorpreso» (che nell’edulcorato lessico del Quirinale equivale a sconcertato e irritato insieme), perché questa uscita del leader leghista «cambia le carte in tavola» nel percorso della crisi, ipotizzando uno scenario che «non sta né in cielo né in terra». Così, senza mezzi termini, la definiscono coloro che sono vicini al capo dello Stato in queste ore e ne riferiscono gli umori.

Un azzardo assoluto, insomma. Una mossa istituzionalmente scorretta, oltre che sgrammaticata dal punto di vista degli equilibri fra poteri. Come altrimenti definire la proposta del ministro dell’Interno uscente all’ormai ex partner grillino di procedere con urgenza («tornando qui in Aula anche domani», ha tuonato) alla quarta e definitiva votazione della legge per tagliare 345 parlamentari, per poi congelarla cinque anni e intanto tornare subito alle urne e chiudere la legislatura, facendo finta che quella legge non sia stata approvata?

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