Non sottovalutare l’Isis

Non sottovalutare

Do you remember Isis? Sembrava l’incubo del Terzo Millennio, con la sua ambizione di realizzare lo Stato della Jihad in Siria e Iraq, tanto per cominciare, e con la determinazione a soppiantare, a colpi di attacchi spettacolari e sanguinare, al Qaeda nella guida del Jihad globale. Da un po’ di tempo sul Daesh (lo Stato islamico in arabo) e sul suo califfo Abu Bakr al-Baghadi, dato per morto più volte ma senza alcuna certezza, sembra essere calato il sipario. Come se fosse solo il tragico ricordo di un passato stragista ormai archiviato.

Niente di più sbagliato. E a confermarlo è l’Onu. “L’attuale diminuzione” degli attacchi terroristici nel mondo “potrebbe non durare a lungo, forse neanche fino alla fine dell’anno”. E’ l’allarme lanciato in un rapporto degli esperti di terrorismo del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, secondo cui potrebbero esserci nuovi attacchi “ispirati dall’Isis, possibilmente in luoghi inattesi”.

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