Tav, leadership e Dibba Di Maio è accerchiato I big pensano al cambio

Domenico Di Sanzo

Avrebbero dovuto incontrarsi, telefonarsi, chiarirsi. Ma per il momento Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio non fanno altro che studiarsi a vicenda.

In un risiko di strategie interne, i due ex amici muovono ognuno le proprie pedine cercando lo scacco matto.

Dibba è convinto di avere dalla sua parte la stragrande maggioranza della «base». Quegli attivisti che stanno continuando a criticare Di Maio sul Blog delle Stelle e commentando i post sul profilo Facebook del capo politico. L’ex deputato vuole rappresentare l’orgoglio identitario del M5s, annacquato dopo un anno di governo insieme alla Lega di Matteo Salvini. Gli alfieri della partita di Di Battista sono i due padri nobili: Beppe Grillo e Davide Casaleggio. Nonostante le smentite, tra gli uomini vicini a Di Maio monta giorno dopo giorno l’insofferenza per le manovre del presidente dell’Associazione Rousseau. E c’è chi arriva a dire che «a Casaleggio non va bene che il Movimento abbia una leadership politica consolidata, quindi per preservare la sua posizione preferisce cambiare leader». Un king maker a tempo indeterminato circondato da dirigenti politici a scadenza, è questa la sintesi dell’antologia dei veleni che circolano in ambienti vicini a Di Maio. Grillo approverebbe una svolta identitaria con l’obiettivo di smarcarsi dal Carroccio.

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.