Unione europea: quali Paesi violano lo Stato di diritto e chi li appoggia

di Milena Gabanelli e Maria Serena Natale

I trattati parlano chiaro: chi fa parte dell’Unione europea si identifica con i suoi imprescindibili valori democratici. Eppure all’interno dell’Ue ci sono Paesi che hanno agganciato la locomotiva europea recuperando i ritardi economici, ma violano sistematicamente lo Stato di diritto e le libertà fondamentali. È tollerabile?

I numeri

La quota di bilancio Ue più pesante del quadro finanziario 2014-2020 è destinata, attraverso i Fondi strutturali, a crescita, occupazione, riduzione delle disparità economiche tra le regioni. Con l’allargamento dell’Unione, questo circuito virtuoso ha sorretto le economie disastrate dei Paesi del Centro-Est. La Polonia è nella Ue dal 2004. Nel 2017 il suo contributo complessivo al bilancio comunitario è stato di 3,048 miliardi di euro, mentre la spesa totale della Ue in Polonia è stata di 11,9 miliardi. L’anno scorso il Pil polacco è cresciuto del 5,1%, il più veloce dei Paesi Ue dopo Malta e Irlanda. Anche l’Ungheria entra nel 2004. Nel 2017 ha contribuito al bilancio Ue con 821 milioni di euro e ha incassato fondi per 4,049 miliardi di euro. La Romania è nella Ue dal 2007. Nel 2017 ha versato al bilancio Ue 1,229 miliardi di euro e ne ha incassati 4,742. Fondi che hanno contribuito nel 2018 alla crescita del suo Pil del 4,1%.

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