Matteo Orfini litiga con Huffpost sulla giustizia

Ecco Matteo Orfini. Inizia così: “Vi ho letto, in particolare il pezzo del suo direttore. Avete una linea delirante”. Il presidente del Pd non parla da tempo, dato il suo ruolo super partes nella frase congressuale. Il motivo per cui rompe il silenzio, lo spiega quando mi accoglie nel suo ufficio al Nazareno: “Ho voglia di litigare con voi”.

A me, la linea che lei definisce delirante, sembra sacrosanta. E non lo dico per dovere d’ufficio. Dove è il delirio?

Vede De Angelis, capisco che vent’anni fa io e lei avevamo più capelli e quindi il ricordo di quei giorni ci affascina, ma immaginare di utilizzare le categoria di allora per spiegare quello che sta accadendo in Italia oggi porta a commettere un drammatico errore di prospettiva.

Io vedo questo: voi parlate come Berlusconi sull’inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari i genitori di Renzi, Salvini scappa dal processo e Di Maio lo aiuta. Nessuno nel Parlamento sostiene che magistratura si rispetta sempre e comunque.

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