L’accusa ai Renzi: coop finte coi parenti

di STEFANO BROGIONI

Firenze, 20 febbraio 2019 – Mittente: Tiziano Renzi. Destinatari: l’avvocato Luca Mirco, il genero Andrea Conticini, la moglie Laura Bovoli. Oggetto: contratto per il 10% a ‘todobien’. «Secondo me occorre predisporre un contratto che preveda questo compenso in base ad un lavoro potenzialmente contestabile anche se il contratto deve essere apparentemente non punitivo… Chiaramente per i clienti che Eventi6 passerà come realizzazione alla cooperativa Marmodiv.. quindi aderiamo alle loro condizioni. Contemporaneamente creiamo una nuova cooperativa e la mettiamo pronta. Presidente Spiteri, soci Paolo e Carlo. Quando abbiamo preso in mano i lavoratori facciamo il blitz cambiamo il presidente e chiudiamo Marmodiv per mancanza lavoro che nel frattempo dall’oggi al domani lo dirottiamo alla nuova. Ditemi se come strategia può andare sostanzialmente baci in bocca fino a gennaio e poi una calorosa stretta di mano». 
Dal computer di «Lalla», la madre dell’ex premier, è spuntata un’email che per gli investigatori della guardia di finanza è un po’ la summa del «sistema Tiziano»: un «modus operandi criminogeno», scrive la procura guidata da Giuseppe Creazzo nella richiesta di arresti, già applicato in passato, a vantaggio dell’ammiraglia Eventi6, e che, nel novembre del 2015, si sta replicando alla Marmodiv, l’ultima, in ordine cronologico, della galassia Renzi mandata al disfacimento. 

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