Milano, alloggi popolari in ostaggio degli abusivi: “Ci occupano case e cantine”

Marianna Di PiazzaFabio Franchini

A un tiro di schioppo dalla metro “Lilla” di Segesta, c’è via Bernardo Zamagna, che sbuca in Piazzale Selinunte, centro di quel quadrilatero di fatiscenti case popolari che è ormai diventato il quartiere arabo di Milano, e volto (molto) poco attraente della zona di San Siro.

Qui, al civico 4, da diverso tempo decine di extracomunitari abusivi hanno occupato alcuni appartamenti e le cantine del caseggiato, trasformandole in un vero e proprio dormitorio.

Una situazione critica in una fetta di Milano difficile in cui l’integrazione è pressoché impossibile: via Carlo Dolci, via Paravia, via Civitali e via Ricciarelli delimitano appunto un quadrato in cui proliferano degrado, rifiuti, criminalità e spaccio di droga. I pochi residenti italiani che abbiamo incontrato hanno paura. E anche per timore di subire ritorsioni hanno preferito non comparire in video.

Appena mettiamo piede nel cortile dello stabile, incrociamo degli operai: sono al lavoro per conto dell’Aler, e stanno montando le porte di ferro alle cantine, sgomberate più volte dalle forze dell’ordine meneghine. (Guarda il video)

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