Tria: “Lʼindipendenza di Bankitalia va difesa”

Tria è intervenuto dopo che il governo gialloverde ha alzato il tiro della sua “guerra” ai tecnici e punta dritto contro l’intero sistema di vigilanza italiano. L’indipendenza della Banca d’Italia “è un fatto istituzionale”, ha precisato la portavoce del ministro dell’Economia, spiegando che “Tria non ha inteso rivolgersi contro nessuno, ma semplicemente ha operato un’affermazione istituzionale ovvia e persino banale. Le sue parole quindi non sono indirizzate contro nessuno”.

Le “scorie” del Cdm che, giovedì, ha visto sul tavolo lo scontro tra Luigi Di Maio e il duo Giancarlo Giorgetti-Giovanni Tria sulla conferma di Luigi Federico Signorini, non arrivano in Veneto dove Di Maio e Matteo Salvini, all’assemblea degli ex soci di Popolare Vicenza, si sono presentati uno a fianco all’altro. Ed è l’intero organismo di Via Nazionale a finire nel mirino dei due vicepremier. Con un bersaglio importante sullo sfondo: la poltrona di direttore generale di Bankitalia, occupata fino a maggio da Salvatore Rossi.

E’ lì, infatti, che la mano dell’esecutivo vuole arrivare. Per un duplice motivo: il direttore generale, dopo il governatore, ricopre il ruolo più influente in Bankitalia. Con un’appendice: la presidenza dell’Ivass, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni. Non c’è, al momento, un nome caldeggiato dal governo per la successione a Rossi. Ma da qui ad maggio lo si troverà, con o senza ulteriori tensioni tra M5s e Lega. Tensioni che, sulla strategia generale, tra Di Maio e Salvini non emergono benché una parte della Lega abbia frenato, nelle scorse ore, il blitz 5Stelle.

TGCOM

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