Lʼanalisi costi-benefici boccia la Tav: “Non toglie il traffico pesante a Torino, lo aumenta”

La Commissione di valutazione sulla Tav Torino-Lione boccia senza appello l’opera. Del tutto inutile, secondo quanto emerge dalla bozza dell’analisi costi-benefici che Tgcom24 ha potuto visionare.

Il nodo dell’analisi condotta dal comitato di esperti guidato dal professor Marco Ponti del Politecnico di Milano e presentata in bozza in Francia, verte tra le altre cose sulla questione del traffico pesante: se cioè la costruenda linea ferroviaria ad Alta velocità sia effettivamente in grado di decongestionare il movimento merci su gomma che gravita intorno a Torino, riducendo l’inquinamento oltre che i tempi di viaggio delle merci.


I NUMERI DEL TRAFFICO PESANTE – I numeri snocciolati nell’analisi dicono che questo effetto non ci sarebbe: il traffico che ogni giorno insiste sulla tangenziale di Torino, si legge nel documento, ammonta complessivamente a 400 mila veicoli, di cui 80 mila mezzi pesanti. Ebbene, di questi soltanto una minima parte (stando al dato ufficiale medio del 2018 riportato dalla società Sitaf) imbocca oggi il tragitto stradale che di fatto verrebbe soppiantato dalla Tav: sono infatti 2.150 i Tir che quotidianamente attraversano il traforo del Frejus (e oltre 3 mila automobili) e circa 3.300 gli autoarticolati che percorrono nei due sensi la A32 Torino-Bardonecchia. Come dire: gran parte del traffico è locale, e non fa parte di quel grande flusso internazionale che già esiste e che l’apertura del Corridoio V (di cui la Torino-Lione sarebbe una piccola ma centrale sezione) dovrebbe attirare.

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