Meno musica, più show Con Virginia il festival decolla

Del resto ieri era la giornata della distensione, dell’armonia finalmente raggiunta, nonostante le accuse di plagio che si sono rincorse durante la giornata. Invece martedì, al debutto, il primo obiettivo era stemperare le tensioni e le polemiche della vigilia del Festival e il compito se lo è assunto Bisio con il divertente monologo su Baglioni sovversivo a suon di «passerotto non andar via». Il gradimento della prima serata è stato positivo, soprattutto ha catturato il pubblico giovane: 49,5 per cento di share di media con 10.086.000 spettatori. Un risultato comunque inferiore al debutto dello scorso anno che aveva segnato il dato più alto degli ultimi 13 anni: 52 per cento con 11.603.000, anche grazie all’apertura super di Fiorello. Questi i dati ufficiali. Ma c’è chi fa notare, Dagospia nello specifico, che la media vera sarebbe del 48 per cento, tenendo conto della mezz’ora dalle 20.45 alle 21.30 che la Rai ha deciso di scorporare dal computo chiamandola «Sanremo start». Dunque, in realtà sarebbero 4 i punti di share in meno rispetto allo scorso anno. E questo non è solo un calcolo da ragionieri ma un dato che fa presagire un andamento in calo. Ma anche un risultato delle polemiche esterne (le accuse di conflitto di interessi) e degli screzi interni (il mancato appoggio dei vertici aziendali dopo le esternazioni sui migranti) che si sono riversate sulle spalle del trio dei presentatori. Perché le facce tese sul palco l’altra sera erano visibili. Baglioni, come si è imposto dall’inizio della kermesse, in conferenza stampa ha tenuto dritta la barra e ha ribadito che lui agisce da «parafulmine» di qualsiasi intromissione esterna alla sacra liturgia del Festival. «Al di là di qualche dispiacere – ha risposto – per non essermi riuscito a spiegare, di qualche equivoco, non ho subito alcun peso. Non vorrei mai che nessun protagonismo che mi riguardi si tramutasse in un danno per il Festival». Invece ad ammettere di aver sentito molto la tensione è stato Bisio, che insieme a Michele Serra ha ideato il monologo scaccia-polemiche: «Non ho subito nessuna pressione (dai vertici Rai intende), ma ero teso perché volevo riuscire a chiudere la questione migranti con il sorriso e non volevo fare gaffe».

Poi Baglioni non si dimentica di aggiungere: «Ogni direttore artistico non deve pensare solo al proprio Festival ma anche a quello che verrà, chiunque lo faccia». Insomma anche se la direttrice di Raiuno chiarisce di non aver mai detto di aver già scartato l’ipotesi di un Baglioni ter, il presentatore continua a fare espliciti riferimenti alla questione. Domenica, dopo la serata finale, probabilmente il cantante si toglierà qualche sassolino dalle scarpe.

IL GIORNALE

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