Le regole mondiali inchiodano i Paesi Bassi: dovevano obbligare la nave ad andare in Tunisia

Fausto Biloslavo

L’Olanda deve occuparsi dei migranti a bordo della nave Sea Watch 3, secondo le convenzioni internazionali, ma fa spallucce.

E il governo olandese usa la tattica furbetta dei due pesi e due misure.

Al Giornale sono arrivati i documenti che inchiodano l’Olanda alle sue responsabilità come Stato di bandiera della nave, che sta intenzionalmente creando un caso politico al largo di Siracusa con il suo carico di esseri umani recuperato al largo della Libia. Il Comitato di sicurezza dell’Organizzazione marittima internazionale creata dall’Onu e riconosciuta da 172 Stati membri compresi Olanda e Italia, stabilisce una lunga serie di raccomandazioni per il soccorso in mare. «Si chiamano Facilitazioni per il traffico marittimo internazionale», che vanno rispettate dagli Stati» spiega una fonte del Giornale in prima linea sul fronte dei migranti in mare. «Pur trattandosi di raccomandazioni, se qualcuno non vi si attiene, a mio parere compie una violazione della Convenzione sui parametri di ricerca e soccorso in mare (Sar)» sottolinea la fonte.

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