Brexit, è il giorno del giudizio: il Parlamento di Londra chiamato al voto finale sullʼaccordo con Bruxelles

“Abbiamo il dovere di attuare la Brexit o sarà catastrofico per la democrazia”. L’avvertimento di Theresa May ai deputati del Parlamento britannico che alle 21 di oggi sono chiamati al voto finale sull’accordo con Bruxelles è l’ultimo sforzo della premier davanti a una bocciatura che appare ormai inevitabile. Salvo miracoli, gli scenari possibili vanno dal divorzio “no deal”, a una difficile nuova intesa, fino a elezioni anticipate o a un referendum bis.

La lettera dell’Ue – Nemmeno la lettera di Donald Tusk e Jean-Claude Juncker, ultimo tentativo di rassicurazione sul cosiddetto backstop, il meccanismo di garanzia vincolante sui confini aperti fra Irlanda e Irlanda del Nord contestatissimo a Belfast e a Westminster, ha rappresentato una svolta. La premier Tory l’ha presentata ai Comuni come un documento dal “valore legale” sulla volontà di Bruxelles di definire il quadro delle relazioni commerciali future con Londra entro la conclusione della transizione a fine 2020 in modo che il backstop non entri mai in vigore, se non in caso di “stretta necessità” e comunque per una fase “temporanea”.

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