Previsioni meteo, torna la neve copiosa sulle Alpi. E anche la pianura rischia

FINE DELLA SICCITA’ – Anche il meteorologo di 3bmeteo.com, Andrea Vuolo, spiega che “dalla giornata di giovedì la situazione meteorologica cambierà radicalmente, con il ritorno delle perturbazioni atlantiche che riporteranno le prime piogge al Nord, sulle regioni centrali tirreniche e in Sardegna, con nevicate su Alpi e Appennino settentrionale anche a quote medio-basse, nonché un generale calo termico, più marcato sui settori alpini. Più soleggiato e asciutto invece sulle regioni del medio-basso versante adriatico”. Intanto, rileva l’esperto, “il lungo periodo di siccità e di temperature anomale che si protrae ormai da diverse settimane al Nord, è ulteriormente aggravato dagli incendi che stanno interessando Piemonte, Lombardia e Veneto, la cui propagazione è favorita dalle forti raffiche di vento. Appena oltre i confini alpini italiani, si passa invece radicalmente alla situazione opposta, con l’emergenza neve che si sta facendo sempre più seria in particolare in Austria, dove si sono avute anche delle vittime”.

LE AREE PIU’ COLPITE – Per quanto riguarda l’annunciato maltempo, è “ancora prematuro stabilire con sufficiente dettaglio l’entità e la distribuzione delle precipitazioni, anche se ad oggi appare più probabile il coinvolgimento di Nord Est, Toscana, Lazio e Umbria specie tra la giornata di venerdì e il weekend. Prognosi ancora molto incerta invece per il Nord Ovest, il cui interessamento dipenderà ancora una volta dalla posizione che assumerà l’Anticiclone delle Azzorre in aperto Atlantico, anche se almeno in una seconda fase potrebbe ricevere anch’esso le tante attese precipitazioni, specie tra Lombardia e Liguria di Levante”, conclude 3bmeteo.

FINO A MERCOLEDI’ – Il punto di vista del Centro Epson Meteo, per i prossimi giorni. Oggi, lunedì 14 gennaio, al mattino nevicate sulle Alpi, poche nubi nel resto del Nord; in prevalenza nuvoloso nelle altre regioni con piogge sparse su Lazio, Abruzzo, Molise, Sud e sulla Sicilia; quota neve intorno a 1.300-1.600 metri sui relativi rilievi appenninici. Nel pomeriggio rapido miglioramento al Centro e in Sardegna, a parte qualche pioggia su Abruzzo e Molise; si intensificano i fenomeni al Sud e in Sicilia con possibili temporali e quota neve in calo a 1.100-1.200 metri dalla sera. Venti tempestosi di Maestrale intorno alle Isole maggiori con raffiche oltre i 100 km/h, mari molto agitati o grossi (onde fino a 5/7 metri) e rischio di mareggiate sulle coste occidentali. Riprenderà a soffiare intenso Foehn sulle Alpi e al Nord Ovest dove le temperature aumenteranno sensibilmente nelle zone di pianura. Leggero rialzo termico anche nelle altre regioni.

Domani, martedì 15 gennaio, generale miglioramento della situazione con prevalenza di cielo sereno o poco nuvoloso in tutta Italia, a parte qualche locale annuvolamento più compatto sul medio e basso Adriatico e sull’alta Calabria dove al mattino non sono escluse residue precipitazioni in rapido esaurimento. Temperature in diminuzione, ma con massime ancora sopra la media al Nord; valori inferiori alla norma, invece, sulle regioni del Sud a causa dei freddi venti settentrionali, particolarmente intensi fra basso Adriatico e Ionio.

Mercoledì 16 gennaio sarà una giornata piuttosto tranquilla ma delle correnti umide determineranno un aumento della nuvolosità sui settori occidentali della Penisola con possibili deboli piogge sul settore ligure e tirrenico. A fine giornata non è esclusa qualche pioviggine anche sulla pianura Padana centrale. Leggero rinforzo dei venti meridionali.

GLI SCENARI GELIDI – Interessante lo scenario che potrebbe aprirsi all’inizio della prossima settimana. Da domenica 20 gennaio – dice ilMeteo.it – “continuerà ad affluire aria molto fredda di origine Artico-Continentale” e parla di “possibili nevicate a partire da giovedì 24 gennaio su buona parte del Nord”.

Meteogiornale.it, per l’ultima decade di gennaio, ipotizza freddo artico che “porterà maltempo con neve“. L’inverno sembra spingere il piede sull’acceleratore, anche (e soprattutto) nelle zone d’Italia restata fino ad adesso ai margini.

QN.NET

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