Migranti in Italia, Salvini blocca tutto: “Non consultato, non autorizzo niente”

“Chi ha deciso che l’Italia dovrà farsi carico di una parte degli immigrati delle navi Ong Sea Watch e Sea Eye?”. Il primo a sollevare i dubbi è il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida. L’annuncio del premier maltese Joseph Muscat arriva, infatti, dopo ore di tensioni all’interno del governo. Con Conte, che si era addirittura detto pronto ad andare a recuperare personalmente gli immigrati in mare con un aereo, e Salvini, che aveva ribadito il pugno duro annunciando nuove espulsioni. Poi la doccia fredda: la conferenza stampa di Muscat e l’annuncio (a sorpresa) di un accordo con Bruxelles che chiama in causa anche l’Italia. “Delle due l’una – accusa Lollobrigida – o ancora una volta la nostra Nazione è stata messa all’angolo e costretta a subire l’ennesima ingerenza dell’Europa, o qualcuno in Italia ha stabilito di sconfessare le parole del ministro dell’Interno autorizzando l’accordo con Malta”.

Che dietro all’accordo con Bruxelles ci sia la mediazione di Conte sono gli stessi grillini a dirlo in chiaro. “L’Europa che voglio elabora strategie comuni, rapidamente non dopo settimane”, ha twittato Battelli a caldo mentre Salvini, che quando l’accordo è stato annunciato si trovava in Polonia, ha promesso di non mollare: “Non sono stato consultato. Se ci deve essere una condivisione nel governo ci deve essere prima di prendere le decisioni”. L’arrivo dei quindici immigrati, annunciato da Muscat in conferenza stampa, si ferma così alla porta del Viminale. Non uno soltanto di questi, è la promessa del leader leghista, entrerà mai in Italia. Anche perché, dopo che in estate l’Unione europea si era impegnata per redistribuire i 500 immigrati sbarcati in Italia, le promesse sono rimaste appese al palo. “I Paesi europei “adempiano ai propri compiti – ha detto Salvini – poi parliamo dell’Italia”.

Migranti, Salvini: “La Ue cede ai ricatti degli scafisti”


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Dopo lo strappo di oggi, il governo rischia fibrillazioni non indifferenti. “È meglio il clima sotto la neve qui a Varsavia che quello a Roma…”, ha detto Salvini poco prima di ripartire per l’Italia. E, sebbene Giorgetti abbia più volte allontanato l’ipotesi di una crisi di governo, gli occhi di tutti sono puntati sul Viminale. In serata ci sarà un vertice di governo. Lo stesso vicepremier ha infatti detto che “serve un chiarimento” all’interno del governo.

“Salvini dimostri che le sue non sono solo parole da pubblicare sui social e si opponga con i fatti – lo sfidano ora da Fratelli d’Italia – noi siamo pronti ad aiutarlo”. Per il capogruppo dem alla Camera, Graziano Delrio, le parole di chiusura del vicepremier leghista nei confronti dell’intesa con l’Europa “sono una vera e propria sfiducia per Conte”.

IL GIORNALE

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