Pubblica amministrazione, nel 2019 bloccate le assunzioni: l’Università si ribella

ROMA – Un pezzo della manovra riporta un pezzo dell’Italia pubblica ai tempi di Mario Monti e dello spread a 600. Per attenersi alle richieste europee, il governo in carica congela ogni assunzione e ogni concorso in settori chiave della Pubblica amministrazione per i quali erano già stati approntati – nel corso della Legge di Bilancio – manovrine di assunzione. Al comma 208 bis del maxi-emendamento ora al Senato è stato aggiunto un passaggio di quattro righe che dice: per l’anno 2019 la Presidenza del Consiglio dei ministri, tutti i ministeri, gli Enti pubblici non economici, le agenzie fiscali e le Università non possono effettuare assunzioni di personale a tempo indeterminato “con decorrenza giuridica ed economica anteriore al 15 novembre 2019”. L’ultimo passaggio vuole indorare la pillola di uno stop inaspettato e pesante: non durerà tutto l’anno, solo undici mesi e mezzo.

Nel blocco alle assunzioni non ci sono le forze di polizia (che il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha tutelato fino all’ultimo): sono previste, e restano in Legge di Bilancio, 1.043 assunzioni in quattro corpi (polizia, carabinieri, guardia di finanza e polizia penitenziaria) nel 2019 e 6.150 da qui al 2023. Nei vigili del fuoco, ancora, ci sono 850 assunzioni per il prossimo anno. E queste rimangono.

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