Roma, arriva l’esercito a tappare le buche delle strade

Francesco Curridori

Niente da fare. Non sarà l’esercito a tappare le buche della Capitale. Il piano dei pentastellati è fallito dopo la bocciatura da parte della commissione Bilancio del Senato all’emendamento che prevedeva di affidare al Genio militare la riparazione delle strade di Roma.

Oggi era stato il Messaggero a diffondere la notizia di un accordo tra il sindaco Virginia Raggi, il ministro della Difesa Elisabetta Trenta e il vicecapogruppo M5S alla Camera Francesco Silvestri per aiutare la giunta grillina a risolvere la piaga delle buche. Silvestri è, infatti, primo firmatario di un emendamento (ora dichiarato inammissibile) che prevedeva lo stanziamento di 240 milioni di euro in due anni per il rifacimento di oltre 200 km di strade. Tutti lavori che sarebbero stati a carico della Difesa. Secondo i grillini il Genio militare avrebbe dovuto acquistare le macchine asfaltatrici e 60 milioni sarebbero arrivati nelle casse del Comune per il bitume che serve a tappare le voragini.

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