Maturità 2019, cosa cambia col nuovo esame

Roma – Come cambiano le prove della maturità? Sono più articolate, formulate a volte in maniera complessa, anche se la scansione resta abbastanza simile alle edizioni precedenti. Ma ci sono delle novità di cui tenere conto. Uno dei punti che preoccupano maggiormente gli studenti che dovranno affrontare gli esami a fine anno scolastico riguarda lo svolgimento della seconda prova scritta, che finora era abbastanza prevedibile, come l’alternanza latino greco al classico, la matematica allo scientifico. Dalla composizione della traccia al numero di quesiti che saranno proposti, passando per le tipologie di elaborato che potranno essere oggetto d’esame (per l’indirizzo amministrazione, finanza e marketing degli istituti tecnici) sul sito del Miur, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, sono disponibili da oggi tutti i quadri di riferimento per la predisposizione e lo svolgimento della nuova maturità, prevista a giugno con le regole fissate dal decreto legislativo 62 del 2017.

LO SVOLGIMENTO
Due scritti invece di tre, con eliminazione della terza prova elaborata dalle commissioni, e una conseguente maggiore attenzione alle prime due prove, predisposte a livello nazionale. I quadri pubblicati oggi descrivono caratteristiche e obiettivi in base ai quali saranno costruiti sia il primo scritto, italiano, che la seconda prova, diversa per ciascun indirizzo di studi. E sono il frutto del lavoro di esperti delle varie discipline che hanno contribuito alla loro stesura. Per docenti e studenti sarà possibile cominciare a esercitarsi con specifiche simulazioni. Anche il Ministero, a partire dal mese di dicembre, mette a disposizione tracce-tipo per accompagnare ragazzi e insegnanti verso il nuovo esame. Per la prima volta vengono rese disponibili anche apposite griglie nazionali di valutazione, che consentiranno alle commissioni di garantire una maggiore equità nella correzione degli scritti. Anche queste sono disponibili on line da oggi.

PRIMA PROVA SCRITTA
Per il prossimo 19 giugno, data della prima prova, i maturandi dovranno innanzitutto dimostrare di “padroneggiare il patrimonio lessicale espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti” e, per la parte letteraria, di aver raggiunto una adeguata competenza sull’evoluzione della civiltà artistica e letteraria dall’Unità d’Italia a oggi”. I testi prodotti saranno valutati in base alla loro coerenza, alla ricchezza e alla padronanza lessicali, all’ampiezza e precisione delle conoscenze e dei riferimenti culturali, alla capacità di esprimere giudizi critici e valutazioni personali. La prova avrà durata di sei ore. I maturandi dovranno produrre un elaborato scegliendo tra sette tracce riferite a tre tipologie di prove (tipologia A, due tracce – analisi del testo; tipologia B, tre tracce – analisi e produzione di un testo argomentativo; tipologia C, due tracce – riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità) in ambito artistico, letterario, filosofico, scientifico, storico, sociale, economico e tecnologico.

SECONDA PROVA SCRITTA
La seconda prova scritta del 20 giugno potrà riguardare una o più discipline caratterizzanti gli indirizzi di studio, come previsto dalla nuova normativa. La scelta delle discipline su cui i maturandi dovranno mettersi alla prova avverrà a gennaio. Intanto i quadri pubblicati oggi consentono di avere uno schema chiaro di come sarà composto lo scritto, indirizzo per indirizzo, materia per materia. Per il liceo classico, ad esempio, la prova sarà articolata in due parti. Ci sarà una versione, un testo in prosa corredato da informazioni sintetiche sull’opera, preceduta e seguita da parti tradotte per consentire la contestualizzazione della parte estrapolata. Seguiranno tre quesiti relativi alla comprensione e interpretazione del brano e alla sua collocazione storico-culturale. Il Ministero, secondo quanto previsto dalla normativa, potrà optare anche per una prova mista, con entrambe le discipline caratterizzanti, latino e greco. Un altro esempio, per lo scientifico la struttura della prova prevede la soluzione di un problema a scelta del candidato tra due proposte e la risposta a quattro quesiti tra otto proposte. Anche in questo caso la prova potrà riguardare ambedue le discipline caratterizzanti: matematica e fisica.

ISTITUTI TECNICI
Per gli istituti tecnici la struttura della prova prevede una prima parte, che tutti i candidati sono tenuti a svolgere, seguita da una seconda parte, con una serie di quesiti tra i quali il candidato sceglierà sulla base del numero indicato in calce al testo. Anche qui potranno essere coinvolte più discipline. Ad esempio per l’indirizzo amministrazione, finanza e marketing l’elaborato consisterà in una delle seguenti tipologie: analisi di testi e documenti economici attinenti al percorso di studio; analisi di casi aziendali; simulazioni aziendali. Per i professionali la seconda prova si comporra’ di una parte definita a livello nazionale e di una seconda parte predisposta dalla Commissione, per tenere conto della specificita’ dell’offerta formativa dell’Istituzione scolastica.

PROVE ORALI
Le indicazioni complete sul colloquio orale saranno fornite nel decreto con le discipline scelte per la seconda prova, che sarà emanato a gennaio, coerente con quanto indicato dal decreto 62 del 2017. La commissione proporrà ai candidati di analizzare testi, documenti, esperienze, progetti e problemi per verificare l’acquisizione dei contenuti delle singole discipline, utilizzare le conoscenze acquisite e di collegarle per argomentare in maniera critica e personale, anche utilizzando la lingua straniera. Nel corso del colloquio, il candidato esporrà, con una breve relazione o un elaborato multimediale, le esperienze di alternanza scuola-lavoro. Richieste anche nozioni di cittadinanza e Costituzione. La commissione dovrà tenere conto dei profili indicati dai docenti nel documento di classe che sarà consegnato ai commissari con il percorso effettivamente svolto.

QN.NET

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