“Attenti alle politiche insostenibili”. Draghi avverte l’Italia: saranno dolori

di ELENA COMELLI

Mario Draghi (Imagoeconomica)

Milano, 27 novembre 2018 – Si avvicina la fine della festa. Mario Draghi, numero uno della Bce, ha confermato davanti al Parlamento europeo che l’Eurotower concluderà il suo programma di acquisto di titoli di Stato sul mercato a dicembre del 2018. “Ci sono buone ragioni per avere fiducia in un aumento dell’inflazione”. Di conseguenza, “il consiglio direttivo continua a prevedere che, in base ai dati in arrivo che confermano le nostre prospettive d’inflazione a medio termine, gli acquisti netti verranno terminati nel dicembre 2018”. Ciò detto, “un significativo stimolo di politica monetaria è tuttora necessario per sostenere l’ulteriore aumento delle pressioni dei prezzi interni”.

Draghi ha fatto un riferimento chiaro alla situazione italiana, quando ha sottolineato che “politiche insostenibili alla fine costringono ad aggiustamenti economici socialmente dolorosi e finanziariamente costosi, che possono minare la coesione nell’Unione economica e monetaria”. E ha rilevato il pericolo di contagio, sostenendo che “l’area euro può essere esposta a rischi che originano da politiche domestiche insostenibili che portano a debiti troppo alti, vulnerabilità del settore finanziario e mancanza di competitività”. Alla domanda diretta di un eurodeputato sui contrasti tra il governo Conte e le autorità europee, Draghi ha risposto solo che “al momento c’è un dialogo, sono sempre stato fiducioso che un accordo possa essere raggiunto. Ho detto molte volte che i Paesi ad alto debito devono abbassarlo, perché riducendolo si rafforzano. Ma non aggiungo altro”.

Sulla riforma della zona euro, il presidente della Bce ha dato il suo appoggio all’idea franco-tedesca di un bilancio della zona euro e ha definito “decisivi” i prossimi mesi. Anche se mettere a punto un bilancio della zona euro “non è per niente semplice”. Draghi ha spiegato che l’unione monetaria deve imprimere una svolta: passando dal coordinamento tra Paesi membri a un condiviso processo decisionale. “La zona euro ha bisogno di uno strumento di bilancio che possa aiutare a mantenere la convergenza tra i Paesi, sostenendo in questo modo la politica monetaria” della Bce. L’uso di questo bilancio “dovrebbe essere condizionato a politiche economiche e di bilancio che siano sane”. Il pensiero corre subito all’Italia.

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