Maltempo in Veneto, si offrono centinaia di volontari. Zaia: «Impianti di sci aperti regolarmente»

Da un lato la conta dei danni (ingentissimi) dall’altro la ricostruzione che è già ricominciata. Nel Veneto sconvolto dal maltempo degli ultimi giorni sono ancora in corso le ricognizioni sui luoghi dove il vento e la pioggia hanno devastato il paesaggio e la quantificazione dei dani è ancora parziale. Ma altri segnali fanno capire che l’emergenza non durerà all’infinito e che le comunità locali sono già all’opera per ripristinare quanto è andato distrutto. Il governatore veneto Luca Zaia ha assicurato che tutti gli impianti sciistici saranno aperti regolarmente per l’inizio della stagione a dicembre, mentre in diverse località centinaia di volontari stanno facendo la coda per partecipare ai lavori di ripristino.

Zaia: «Impianti di sci aperti»

«La montagna veneta sarà pronta ad aprire impianti e piste per la stagione sciistica in arrivo, già l’8 dicembre. Circolano strane voci che sarebbe meglio tacessero se non sanno» ha detto il Presidente della Regione Zaia, intervenendo a Treviso alla presentazione della Supercoppa italiana di volley femminile. «Su piste e impianti si stanno facendo verifiche e interventi – ha detto – e non ci saranno chiusure o ritardi nell’apertura della stagione dello sci. L’8 dicembre tutta la montagna veneta risponderà presente, perché tutto ciò che serve si sta già facendo. Il rilancio sarà lungo e faticoso – ha ribadito il Governatore – ma proprio per questo non è il caso di aggiungere problemi falsi ai tanti veri che ci sono».

Il boom dei volontari

L’altro aspetto che sottolinea la reazione dei territori colpiti dal maltempo è la grande corsa delle persone che hanno risposto all’appello per la ricerca di volontari. Almeno 400 si sono offerte alla Protezione Civile del comune di Belluno, tra loro anche comunità di immigrati e richiedenti asilo. «Sono arrivati da ogni parte della regione» dicono i responsabili della Protezione Civile locale. A Feltre è bastato far circolare un messaggio su Whatsapp e 300 sono state le risposte. «Ci servono maggiorenni con specifiche qualità» è dovuto in seguito intervenire il Comune per «scremare» l’ondata di offerte. Offerte in denaro stano invece giungendo dalle numerose comunità di emigrati venti sparse per il mondo, dal Brasile, al Sudafrica.

CORRIERE.IT

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