Dal 2019 sigarette più care. Rischio rincaro per Imu e addizionali Irpef

PAOLO BARONi
ROMA

Brutte notizie sul fronte delle tasse locali: con la nuova legge di Bilancio salta infatti il blocco delle imposte che entrano nelle casse di Comuni e Regioni. Gli enti che avranno mano libera su Imu e addizionali potranno tirare un sospiro di sollievo, ma i cittadini non saranno certo contenti. Tanto più che col nuovo anno aumenterà anche il prezzo delle sigarette e saliranno le tasse sulle slot. In parallelo con la manovra il governo sterilizza gli aumenti di Iva e accise ma non disinnesca completamente questi rincari. Che senza altri interventi torneranno a loro volta a salire.

Imu e Tasi

Dal prossimo anno ci saranno «inevitabilmente più tasse locali» denuncia l’ex presidente della commissione Bilancio Francesco Boccia (Pd), il primo a segnalare che con la legge di Bilancio il governo ha rimosso il blocco introdotto nel 2016. «Come accade spesso nel bilancio dello Stato il diavolo è sempre nei dettagli e basta approfondire il quadro degli investimenti pubblici per capire le scelte miopi effettuate. La sintesi della manovra – commenta Boccia – è: più tasse locali e meno investimenti pubblici». In pratica Regioni e Comuni potranno aumentare le aliquote fino ai livelli massimi. Ovvero sino al 3,3% per l’addizionale Irpef regionale, lo 0,8% per quella comunale (con l’eccezione di Roma che è già allo 0,9%) e lo 10,6 per mille per Tasi e Imu. Oggi sono ben 6782 Comuni che potrebbero rivedere al rialzo le addizionali perché non hanno ancora raggiunto il tetto massimo, mentre altri 6516 possono rialzare l’Imu.

 

 

Tabacchi

Il pacchetto da 20 sigarette con l’anno nuovo sarà più caro di 10 centesimi a prescindere dalle fasce di prezzo dei vari prodotti. Per il 2019 sono infatti previsti rincari della tassazione sulle sigarette per 108 milioni, altri 22,5 per il tabacco trinciato e 1,8 per i sigari.

 

Slot e videolottery

Dal prossimo anno scatta anche un nuovo aumento della tassazione sui giochi che porterà 239 milioni di euro in più nelle casse dello Stato: 120,1 milioni aumentando il prelievo erariale unico sulle slot «awp» e 119 milioni sulle cosiddette «videolottery».

 

L’imposta sul valore aggiunto

Nessun problema per il 2019, perché come è noto il governo aumentando il deficit sterilizzerà ben 12,5 miliardi di aumenti dell’Iva. Questo intervento avrà un trascinamento anche sul 2021 ed il 2012 ma non risolverà il problema. Anzi. In base ai calcoli fatti dai tecnici nel 2020 sono previsti altri aumenti per 13,6 miliardi che salgono a 15,6 miliardi nel 2021 e 2022. L’aliquota agevolata Iva che il prossimo anno resterà al 10% nel 2020 dovrebbe infatti salire all’11,5%, mentre l’aliquota ordinaria oggi al 22% senza ulteriori interventi salirà al 24,1% e dal 2021 al 24,5%. Sono stati invece cancellati in via definitiva gli aumenti dell’accisa su benzina e gasolio.

 

Tagli ai ministeri

Per fare cassa il governo ha messo in conto tagli da 435 milioni alla spesa ai ministeri ed un calo della spesa in conto capitale, che finanzia gli investimenti, per 822 milioni più altri 790 «riprogrammati».

 

Bonus eccellenze

Col nuovo «bonus eccellenze» potrà aspirare ad un posto fisso un «cervellone» su 10. Lo sconto fino a 8 mila euro consente di incentivare l’assunzione di laureati in corso con 110 e lode under 30 e dottori di ricerca under 34 anni che abbiano conseguito il titolo tra gennaio 2018 e giugno 2019. Nell’ultimo anno i giovani «eccellenti» sono stati circa 60 mila ed in base alle risorse stanziate sono possibili 6000 assunzioni.

LA STAMPA

 

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