Emanuela Orlandi, nella Nunziatura ossa forse di due persone. Il legale della famiglia: “Il Vaticano dia spiegazioni”

di PAOLO RODARI

ROMA – “Perché collegamenti con la scomparsa di Emanuela? Chiariscano”. E ancora: “Chiederemo alla Procura di Roma e alla Santa Sede in che modalità sono state trovate le ossa e come mai il loro ritrovamento è stato messo in relazione con la scomparsa di Emanuela Orlandi o Mirella Gregori. Il bollettino emesso ieri sera dalla Santa Sede fornisce poche informazioni”. Così Laura Sgrò, legale della famiglia di Emanuela Orlandi, la ragazza scomparsa a Roma nel 1983, in riferimento al ritrovamento di ossa in un locale annesso alla sede della Nunziatura apostolica di via Po, a Roma. Sgrò parla a nome della famiglia Orlandi, in queste ore trincerata nel silenzio. Pietro Orlandi, riferisce sempre Sgrò, preferisce non dire nulla almeno fino a quando elementi certi non saranno resi noti. Parla invece Maria Antonietta Gregori, sorella di Mirella, anche lei scomparsa 35 anni fa: “Non voglio illudermi, voglio restare con i piedi per terra ma in cuor mio spero che quelle ossa siano di Mirella così si potrebbe mettere una parola fine a questa vicenda e io avrei un luogo dove andare a piangere e portare un fiore a mia sorella”.

Emanuela Orlandi, un mistero in Vaticano – videoscheda

Intanto filtrano le prime parziali notizie sul ritrovamento: le ossa potrebbero appartenere a due persone. Gli operai, durante i lavori di rifacimento del pavimento, avrebbero ritrovato uno scheletro quasi intero e in un punto diverso altri frammenti. I primi esami serviranno a verificare lo stato di conservazione per capire se sarà possibile estrarre tracce di materiale organico utili per risalire al Dna. I primi accertamenti, che si basano su parametri antropometrici, punteranno a stabilire con certezza sesso, età, causa ed eventuale data del decesso. Per queste verifiche saranno necessari alcuni giorni.

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La sensazione comunque è che il riferimento diretto alla vicenda Emanuela Orlandi abbia preso di sorpresa anche il Vaticano. La Santa Sede ha chiesto alla magistratura di Roma un aiuto nell’analisi delle ossa ritrovate lunedì sera negli scantinati della Nunziatura di via Po ma non ha mai fatto il nome né della Orlandi né di Mirella Gregori. La magistratura, ovviamente, essendo in possesso del Dna di entrambe le ragazze romane scomparse, procede con le verifiche del casi ma al momento non sembrano esserci altri elementi.

Non è la prima volta che durante lavori di ristrutturazione vengano trovati resti umani in edifici antichi di proprietà del Vaticano. In passato era prassi seppellire i morti sotto i pavimenti delle chiese o nei sotterranei. Più volte la madre della Orlandi ha chiesto al Vaticano di indicare dove eventualmente si trovi il corpo di Emanuela per poterle portare almeno dei fiori.

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