Un’iscrizione a Pompei riscrive la storia: l’eruzione è avvenuta ad ottobre, non ad agosto

Un’iscrizione a carboncino supporta la teoria che la data dell’eruzione fosse ad ottobre e non ad agosto. È una delle ultime scoperte venute alla luce dagli scavi nella Regio V di Pompei: la scritta è, infatti, datata al sedicesimo giorno prima delle calende di novembre corrispondente al 17 ottobre. Il merito dell’iscrizione potrebbe essere “un operaio buontempone che lo ha scritto sul muro di una stanza in ristrutturazione”, all’interno di una frase scherzosa. Lo ha detto il direttore generale Massimo Osanna. “E’ un pezzo straordinario di Pompei datare finalmente in maniera sicura l’eruzione. Già nell’800 un calco di un ramo che fa bacche in autunno aveva fatto riflettere, oltre al rinvenimento di melograni e dei bracieri”.

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Iscrizione Pompei

“Oggi, con molta umiltà, forse stiamo riscrivendo i libri di storia perchè stiamo datando l’eruzione nella seconda metà di ottobre”. A dirlo è il ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli, commentando il ritrovamento a Pompei di un’iscrizione in carboncino all’interno della Casa con giardino. “Può darsi che un amanuense si sia sbagliato e abbia fatto una trascrizione non fedele”, aggiunge il ministro.

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