Seattle (Usa), 16 ottobre 2018 – Addio a Paul Allen, il timido figlio del computer figlio di bibliotecari che nel lontano 1975, con Bill Gates, fondò la Microsoft col sogno di portare un computer in ogni casa. Allen è morto a 65 anni per complicazioni legate a un linfoma non Hodgkin, il cancro che anni fa aveva sconfitto e che era tornato.
Ma già nell’82 Allen lasciò Microsoft per problemi di salute e per il deteriorarsi della sua amicizia con Gates. E’ però sempre rimasto un personaggio di spicco nel mondo della tecnologia e della filantropia, ha investito negli anni miliardi di dollari nelle avventure imprenditoriali più disparate, dallo scoperta di relitti della Seconda Guerra Mondiale a scommesse in società spaziali.
Era anche un magnate dello sport, essendo proprietario della squadra di basket NBA Portland Trail Blazers, e di quella di football dei Seattle Seahawks, oltre ad avere una quota di quella di calcio dei Seattle Sounders.

Allen ha dato un “indispensabile” contributo a Microsoft e all’industria tecnologica, afferma Satya Nadella, amministratore delegato di Microsoft, sottolineando di aver imparato molto da Allen, che continua ancora a ispirarlo. “Come co-fondatore di Microsoft ha creato prodotti magici ed esperienze nuove, e nel farlo ha cambiato il mondo”, aggiunge Nadella.
Con la sua morte, “il mondo ha perso un grande pioniere tecnologico” twitta l’amministratore delegato di Google, Sundar Pichai. “È stato un grande leader tecnologico” dice Marc Benioff, numero uno di Salesforce.
La scomparsa di Allen è stata annunciata dalla famiglia. “Anche se per molti Paul era un uomo della tecnologia e un filantropo – afferma la sorella Jody – per noi era il nostro amato fratello e un amico eccezionale. Aveva sempre tempo per la sua famiglia e i suoi amici. In questo momento di dolore, siamo profondamente grati per le attenzioni che ci ha dimostrato ogni giorno”.

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