Genova 25 settembre 2018 – Il testo del decreto legge Genova non è ancora arrivato all’esame del Quirinale perché non ha ancora ricevuto la cosiddetta ‘bollinatura’ dalla Ragioneria generale dello Stato. L’indiscrezione è trapelata dal consiglio comunale di Genova: l’organo tecnico del Mef, nell’effettuare il processo di verifica previsto per tutti i provvedimenti di spesa, non avrebbe infatti attestato la presenza della necessaria copertura finanziaria.

“Queste notizie non corrispondono al vero”, dichiara invece Palazzo Chigi. “Gli interventi in conto capitale – scrive il governo in una nota – sono integralmente finanziati. Parimenti, quelli di parte corrente sono integralmente finanziati per il 2018 e, in parte, per gli anni successivi. Per la parte residua, sarà data copertura nella prossima legge di bilancio, che sarà presentata al Parlamento il 20 ottobre. In definitiva, nessun ritardo per l’avvio delle misure di sostegno contenute nel decreto tant’è che dal Mef hanno appena confermato di avere terminato le valutazioni di propria competenza e che il decreto legge sta per essere inviato al Quirinale”.

IL CASO – Nel giorno in cui la Commissione ispettiva del Ministero delle Infrastrutture consegna la sua relazione sul crollo del ponte Morandi, arrivano anche le indiscrezioni sulla mancanza di copertura del decreto Emergenze che contiene anche le norme su Genova per la ricostruzione dopo il crollo del ponte Morandi e per il rilancio della città. E mentre il Pd protesta contro i ritardi occupando per oltre un’ora la Sala Rossa di Palazzo Tursi, intervengono fonti del Ministero dell’Economia per spiegare che “la Ragioneria Generale dello Stato non ha bloccato il decreto, ma lo sta sbloccando“. Il decreto – viene spiegato – è arrivato “senza alcuna indicazione degli oneri e delle relative coperture” e “i tecnici della RGS stanno lavorando attivamente per valutare le quantificazioni dei costi e individuare le possibili coperture da sottoporre alle amministrazioni proponenti”.

Nell’esaminare il testo approvato dal Consiglio dei ministri il 14 settembre scorso, sarebbe emersa la mancanza di copertura su molti articoli. “A volte le carenze riguardano parti limitate di un provvedimento che si risolvono un maniera più semplice. In questo caso il decreto legge è giunto agli uffici del Mef in una versione molto incompleta”, puntualizzano le fonti del Tesoro sottolineando ancora che “la Ragioneria Generale dello Stato sta lavorando per far sì che il decreto ‘vada in porto’ non certo per bloccarlo”.

TOTI – “Stupiscono e preoccupano le voci di un ulteriore stop al Decreto Genova, fermo, a quanto pare, alla Ragioneria dello Stato, ancor prima di arrivare al vaglio della Presidenza della Repubblica dove, secondo gli annunci, sarebbe dovuto arrivare già da alcuni giorni”, dice intanto il presidente della Regione Liguria e Commissario per l’emergenza, Giovanni Toti. “Mi chiedo – aggiunge – se non sia più opportuno il ritiro del Decreto per ricominciare da capo su basi più solide, condivise e realistiche”.